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Da Previati a Fontana, da De Nittis a Carrà. A Lecco, due secoli di pittura del paesaggio

Pompeo Mariani, Fiori della mia mamma, Dalla finestra di Villa Keller a Monza, 1887, olio su tela, 50×75 cm, © Archivio Pompeo Mariani, Milano

A Lecco, nelle due sedi di Palazzo delle Paure e di Villa Manzoni, 90 opere raccontano come il tema iconografico del paesaggio sia stato interpretato da artisti italiani attivi tra Otto e Novecento, come d’Azeglio, Signorini, Fattori, Lega, Previati, Balla, Morlotti, Carrà, e altri. La mostra, Paesaggi Possibili. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana, curata da Simona Bartolena, sarà visitabile dal 17 luglio al 21 novembre 2021.

Seppur il soggetto del paesaggio sia stato indagato da mostre e rassegne in riferimento soprattutto alla scena francese – dal Romanticismo a Barbizon, dagli impressionisti ai Pointilliste, fino alle avanguardie – tuttavia, anche in Italia esso ha goduto di un certa favorevole diffusione, a partire dal XIX come genere pittorico autonomo.

Paesaggi Possibili copre un arco temporale che dall’epoca romantica giunge fino al secondo dopoguerra, e mette in luce i diversi approcci al paesaggio – come mimesi del vero, come luogo dell’immaginazione e del sogno, come simbolo, come proiezione del sé, come concetto spaziale -, rivelando la progressiva tendenza all’astrazione che l’ha condotto fino alle soglie dell’Informale e oltre.

Gaetano Previati, Pino in Liguria, 1908, olio su tela, 86×70 cm

Si tratta di un racconto che si snoda dalla classicità del paysage historique dei romantici all’indagine del vero dei macchiaioli, per giungere alle visioni divisioniste e alle sperimentazioni delle Avanguardie di inizio Novecento, fino alle soglie del contemporaneo, quando, con artisti come Morlotti e Fontana, il paesaggio si traduce in istinto emotivo o in concetto spaziale.

Il paesaggio quindi è stato scenografia per racconti mitologici, religiosi o storici, tema a sé stante, momento di osservazione del vero dal vero, occasione di sperimentazione tecnica ed espressione poetica, afferma la curatrice Simona Bartolena. La quale conclude: ≪Dalla natura sublime della generazione romantica agli scorci dal vero dei pittori di Barbizon e dei loro numerosi eredi, l’Ottocento è, in tutta Europa, il secolo in cui il Paesaggio trova se stesso, trasformandosi progressivamente da scenografia per narrazioni bibliche storiche o letterarie, a luogo del vero, a luogo dell’anima, da spazio collettivo a spazio mentale≫.

Gerardo Dottori, Paesaggio Aereo, 1936, tecnica mista su cartone, 40 x 30 cm

Informazioni

PAESAGGI POSSIBILI. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana
Lecco, Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre) e Villa Manzoni (via Don Guanella 1)
17 luglio – 21 novembre 2021

Orari
Palazzo delle Paure
lunedì chiuso
martedì 10-13; mercoledì e giovedì 14-18; venerdì,sabato e domenica, 10-18

Villa Manzoni
lunedì chiuso
martedì, 14-18; mercoledì e giovedì, 10-13; venerdì, sabato e domenica, 10-18

Gli accessi alla mostra saranno regolati in base alle vigenti norme anti Covid-19.

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