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Da un’altra prospettiva #22. L’importanza dell’allestimento nel mondo dell’arte: Alberto Fiz

Ph: instagramXnl Piacenza Ph: instagramXnl Piacenza

“Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.

Il contributo #22 è di Alberto Fiz, curatore indipendente, art advisor per Intesa San Paolo Private Banking e giornalista per MilanoFinanza e Arte.

Alberto ci racconta la mostra “La Rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo” da lui curata a Piacenza nel 2020.

“Sono necessarie assonanze e consonanze. Ma le rime baciate no. L’allestimento va concepito come una narrazione avvincente, un viaggio di scoperta in buona parte imprevedibile e provocatorio. Ipotizzare che tutto sia apparecchiato in maniera ordinata ammiccando a ciò che lo spettatore già conosce, non è sufficiente.

Ph: instagramXnl Piacenza
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Quando lo scorso anno a Piacenza abbiamo allestito la mostra La Rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo nelle due sedi di XNL e della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, il problema era liberare lo spettatore da ogni forma di pregiudizio o rigidità. Così, uno spazio tradizionale come la Ricci Oddi che di recente ha visto il ritorno del celebre Ritratto di Signora di Gustav Klimt, è stato trasformato  con una serie d’installazioni segnaletiche quali la Merceds simulata di Tobias Rehberger o la griglia di Mike Nelson che contiene i rimasugli di un viaggio rituale e immaginifico. Lo scopo era creare un cortocircuito che permettesse di rimettere in circolo la collezione dove, oltre al Klimt (allora non c’era ancora) compaiono, tra l’altro, Antonio Fontanesi, Federico Zandomeneghi, Medardo Rosso, Felice Casorati. La scossa elettrica dell’arte contemporanea ha rappresentato, in questo caso, una sferzata d’energia per osservare, con sguardo rinnovato, ciò che appariva archiviato in qualche soffitta polverosa della nostra memoria. Addentrantosi nel percorso, poi, il dialogo appariva più rarefatto ed evocativo con elementi di complicità che passavano attraverso l’impasto di colori antichi suggerito da Ettore Spalletti o la fisicità di una mano che, in uno scatto di Mimmo Jodice, sostiene il frammento una testa romana del I secolo a.C. Un allestimento, insomma, basato sul contatto.” (Alberto Fiz)

Ph: instagramXnl Piacenza
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ANDREA ISOLA

Vi dico sempre che l’allestimento è ciò che permette di creare un’esperienza da far vivere al visitatore. Alberto lo definisce come una narrazione avvincente, un viaggio di scoperta, una storia da raccontare. E’ una mostra con opere di maestri affermati, in un luogo storico. Il percorso è il fil rouge che fa interagire il fruitore con lo spazio e il suo contenuto.

Ph: instagramXnl Piacenza
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