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Roma eterna! Dagli scavi torna alla luce un raro cippo dell’epoca di Claudio

Cippo epoca di Claudio Courtesy Zètema
Cippo epoca di Claudio
Il cippo ritrovato a Roma (Courtesy Zètema)

Un raro cippo pomeriale è stato ritrovato nella sua posizione originaria nel corso degli scavi per la realizzazione del progetto di riqualificazione di piazza Augusto Imperatore. Il tesoro archeologico sarà presto collocato negli spazi museali del Mausoleo di Augusto

Ritrovato un raro cippo pomeriale

È stato ritrovato nella sua posizione originaria, ancora infisso nel terreno. Il raro cippo pomeriale  di travertino venuto alla luce durante i lavori di riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore – nello specifico in occasione di un approfondimento per la messa in opera del nuovo sistema fognario della piazza – testimonia lo sviluppo e l’ampiamento dell’Urbe.

L’ampliamento del pomerio

Il cippo stava ad indicare i confini della città mentre il pomerio era il limite sacro che separava la città in senso stretto (urbs) dal territorio esterno (ager): uno spazio di terreno, lungo le mura, consacrato e delimitato con cippi di pietra, dove era vietato arare, abitare o erigere costruzioni e che era proibito attraversare in armi.

Il cippo, grazie all’iscrizione, può essere ricondotto con assoluta certezza all’imperatore Claudio e, dunque, all’ampliamento del pomerio da questi effettuato nel 49 d.C., stabilendo il nuovo “limite” – sacro, civile e militare – della città.

scavi archeologici
Courtesy Zètema

Un ritrovamento eccezionale

Alla presentazione del ritrovamento archeologico, venerdì 17 luglio, la sindaca di Roma Virginia Raggi, la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro e Claudio Parisi Presicce, direttore dei musei archeologici e storico-artistici di Roma Capitale.

“Il cippo del pomerio di Claudio è un ritrovamento eccezionale sia dal punto di vista storico che archeologico, ma anche emozionale, perché è stato trovato intero esattamente sul suo luogo originario”. ha sottolineato la Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro.

Perché è considerato un reperto raro? Lo spiega chiaramente la stessa soprintedente, ricordando che l’ultimo era stato ritrovato almeno 100 anni fa:

“Sono dieci i cippi del pomerio di Claudio che conosciamo, la maggior parte dei quali reimpiegati in altri monumenti, quindi non nel luogo originario. E poi è conservato intero, mentre della maggior parte è conservata soltanto la lastra con l’iscrizione. Dal punto di vista storico è importante perché ci restituisce elementi importanti per ricostruire ancora meglio la storia della città.”

Oltre i confini territoriali

Con l’andamento segnato dai suoi cippi Claudio, dopo la conquista della Britannia: rivendica dunque l’ampliamento dei confini del popolo romano, in una visione articolata, che pur segnando il territorio non guarda solo ad esso. Infatti non menziona i territori conquistati ma sottolinea l’allargamento dei confini del popolo romano. Espressione che potrebbe dunque indicare anche l’ingrandimento del corpo civico con l’estensione della cittadinanza.

La dichiarazione di Claudio Parisi Presicce

Anche il direttore dei musei archeologici e storico-artistici di Roma Capitale, Claudio Parisi Presicce sottolinea l’importanza del ritrovamento:

“Questo cippo è stato ritrovato in situ, cioè nel punto stesso in cui era stato collocato nel passato. E’ proprio un tuffo nel passato, come arrivare davanti le persone che hanno collocato e con alcuni scopi. Essendo uno dei tanti cippi che fece collocare l’Imperatore Claudio lungo il perimetro del pomerio, abbiamo la possibilità di interpretare ciò che non è più leggibile, con il testo che doveva essere scolpito”

“Il cippo – ha spiegato ancora Porro – ci racconta la volontà dell’imperatore di ampliare i confini della città all’interno della quale non potevano entrare uomini armati, ma al di fuori della quale vi erano poi sepolcreti e mausolei, come lo stesso Mausoleo di Augusto”.

Ritrovamento cippo pomeriale, come un tuffo nel passato

Molto soddisfatta anche la Sindaca di Roma Virgina Raggi:

Roma non smette mai di stupire e si mostra sempre con nuovi tesori. Si tratta di un ritrovamento eccezionale: nel corso del tempo, sono stati rinvenuti solo altri dieci cippi relativi all’epoca di Claudio. E il più recente, fino ad oggi, è stato ritrovato nel 1909, dunque oltre 100 anni fa. Con la riapertura del Mausoleo di Augusto a marzo 2021, e con i lavori di Piazza Augusto Imperatore, tutta l’area tornerà a nuova vita. In questo modo sarà completamente rinnovato un quadrante centrale della nostra città”

Il cippo all'ara pacis
Courtesy Zètema

Il cippo (193cmx74,5cmx54cm) da oggi si può ammirare nella Sala Paladino del Museo dell’Ara Pacis, dove si trova il calco della statua dell’imperatore Claudio, assicurando così la conservazione e consentendo al contempo la fruizione da parte del pubblico, in attesa della collocazione definitiva negli spazi museali del Mausoleo di Augusto 

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