Sotheby’s porta in asta due tiare appartenute a Giuseppina Bonaparte. L’occasione è la London Treasures del 7 dicembre 2021.
Sotheby’s porta in asta due gioielli dall’illustra provenienza. Si tratta di due tiare che secondo la tradizione appartennero a Giuseppina de Beauharnais (1763-1814), moglie di Napoleone Bonaparte (1769-1281) e Imperatrice di Francia. Le tiare, realizzate nel 1808, sono espressione massima dell’artigianato parigino del XIX secolo. L’ascendente neoclassico, che raggiunge il suo culmine durante il regno di Napoleone, è particolarmente evidente. L’estetica neoclassica era infatti utile ai regnanti per legittimare il proprio governo, alimentato dai continui riferimenti all’antica Roma e a un potere dalle origini lontane, quasi divine.
I due diademi – ciascuna parte di una parure (ovvero un insieme di gioielli abbinati progettati per essere indossati insieme) – sono costellati di pietre preziose, incise con teste classiche, molte delle quali paiono antiche. Si credeva inoltre che dotassero chi le indossava di varie qualità come l’eroismo, la fedeltà e l’amore.
I due eccezionali lotti provengono da una collezione privata del Regno Unito, dove sono rimaste per almeno 150 anni. Entrambe le parure sono ancora contenute nelle loro scatole originali in pelle parigina. Le stime con cui si presentano in asta – London Treasures il 7 dicembre 2021 – sono di £200.000-300.000 (€240.000-350.000) e £100.000-200.000 (€120.000-240.000).
Le parure saranno esposte dal 2 al 9 novembre al Mandarin Oriental, Ginevra, insieme agli highlights della Magnificent Jewels di Sotheby’s.
Una parure simile è conservata nella collezione della famiglia reale svedese, ereditata dal figlio di Giuseppina, Eugène Rose de Beauharnais, duca di Leuchtenberg. Sua figlia, Joséphine di Leuchtenberg, portò numerosi gioielli alla famiglia reale svedese quando sposò l’erede al trono Oscar I nel 1823.
Giuseppina possedeva una vasta e ben curata collezione di antichità. Consigliata da Dominique-Vivant Denon, direttore del Musée Napoleon, imparò a distinguere tra le varie pietre preziose impiegate, ad apprezzare le tecniche di incisione, a riconoscere gli dei e gli eroi della mitologia, gli Imperatori e Imperatrici romane, oltre che a interpretare il significato delle scene rappresentate.
Secondo la dama di compagnia di Giuseppina – Mademoiselle Avrillion, che si occupava dei suoi gioielli a Château de Malmaison – il suo più grande piacere domestico era sedersi accanto a un fuoco con le sue dame e mostrare loro i cammei che intendeva indossare quel giorno.