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Paesi vaghissimi. Gli strepitosi paesaggi di Giuseppe Zola illuminano Modena

Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, alla Galleria BPER, Modena. Ph. Ernesto Tuliozi, Avenida Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, alla Galleria BPER, Modena. Ph. Ernesto Tuliozi, Avenida
Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, alla Galleria BPER, Modena. Ph. Ernesto Tuliozi, Avenida
Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, alla Galleria BPER, Modena © Ernesto Tuliozi, Avenida

La Galleria. Collezione e Archivio Storico di BPER Banca presenta la mostra Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, a cura di Lucia Peruzzi. Fino al 13 marzo 2022 in Via Scudari 9 a Modena. 

Continua il grande progetto di valorizzazione culturale iniziato da BPER Banca che, attraverso progettualità di altissimo livello ed il coinvolgimento di studiosi ed esperti, restituisce al territorio e ai cittadini proposte espositive e spunti di studio, ricerca e riflessione, contribuendo alla diffusione di una cultura sostenibile integrata nella vita delle persone.

La Galleria. Collezione e Archivio Storico, nata nel 2017, ricopre un ruolo fondamentale nel sistema culturale modenese e non solo, avendo reso accessibile al pubblico, a rotazione, la sua preziosa collezione che ad oggi conta circa un migliaio di opere, dal Quattrocento al Novecento. La collezione comprende differenti nuclei, accorpati in seguito alle fusioni di BPER Banca con altre istituzioni bancarie italiane e caratterizzati da un forte legame con il territorio di provenienza: tra i progetti futuri, quello di esporre le opere nei luoghi d’origine. Tra le esposizioni più importanti si ricordano Uno scrigno per l’arte (2017), Ospiti illustri in Galleria. Maestro dei Polittici Crivelleschi e Cola dell’Amatrice (2018), Jules Van Biesbroeck. L’anima delle cose (2019), La prospettiva dell’effimero. Antonio Joli e la scena per angolo (2020), Corrispondenze barocche (2021) ed Elisabetta Sirani. Donna virtuosa, pittrice eroina (2021). 

Veduta della mostra Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, La Galleria BPER, Modena. Ph. Ernesto Tuliozi, Avenida
© Ernesto Tuliozi, Avenida

«Paesi vaghissimi trasporta il visitatore in un percorso visivo in cui il paesaggio non è solo uno sfondo, ma è capace di stimolare la riflessione su quanto l’impatto antropico ha determinato nel corso del tempo.» 

La mostra Paesi vaghissimi. Giuseppe Zola e la pittura di paesaggio, allestita all’interno della Galleria in un suggestivo dialogo e confronto con la collezione permanente, raccoglie otto tele di Giuseppe Zola (Brescia, 1672 – Ferrara, 1743) provenienti dalla nuova sede del Monte di Pietà di Ferrara. Giuseppe Zola è considerato uno dei maestri della pittura di paesaggio dell’epoca, nonchè figura del tutto singolare nel contesto culturale e artistico della Ferrara del XVII secolo: artista prolifico, ha prodotto moltissime opere di paesaggio per la nobiltà e l’alta borghesia estensi, in grado di soddisfare, grazie alla piacevolezza dei soggetti e della conduzione pittorica, la grande richiesta di tele che arredassero i bei palazzi della città.

A ricoprire un ruolo importante è certamente il tema del paesaggio, inteso come ambiente naturale e dell’impatto dell’uomo su di esso, in linea con la mission di BPER Banca che da sempre è attenta alle tematiche di responsabilità sociale, «portando avanti iniziative per contribuire al raggiungimento dei obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e culturale, per il benessere futuro delle persone e dei territori».

Dettaglio di Riposo nella fuga in Egitto, olio su tela, 162 x 198 cm
Dettaglio di Riposo nella fuga in Egitto, olio su tela, 162 x 198 cm

«L’arte si è costantemente confrontata con il tema della natura – scrive la curatrice, la professoressa Lucia Peruzzi – in un continuo e complesso mutamento del punto di vista, e si è inevitabilmente intrecciata al modo di vedere e di interpretare il territorio. Ma è nel Seicento che la natura, da semplice sfondo, comincia ad affermarsi nella sua autonomia. E il paesaggio arcadico e pieno di atmosfera del Settecento, nelle sue varie declinazioni, affonda le radici nei paesaggi del secolo precedente, dalle visioni solenni e idealizzate, quasi senza tempo, alle immagini di una natura pittoresca, carica di sentimenti e suggestioni. Zola parte da questi temi dominanti e li rielabora con citazioni che vanno da Claude Lorrain a Salvator Rosa, in una ricerca cromatica mediata dalla conoscenza delle opere di Marco Ricci. Nei suoi dipinti paesaggi alpestri con rocce e cascate, architetture in rovina e vecchi casali contadini si alternano a più serene vedute di campagne adagiate lungo le rive di fiumi placidissimi, immerse nel silenzio dell’atmosfera velata del meriggio, con l’azzurro del cielo e i riflessi violacei delle montagne in lontananza». 

© Ernesto Tuliozi, Avenida
© Ernesto Tuliozi, Avenida

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