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Un cretto del 1976 di Alberto Burri guida l’asta Contemporary di Farsetti

541 Alberto Burri Città di Castello (Pg) 1915 - Nizza 1995 Cretto, (1976) Acrovinilico su cellotex, cm. 16,5x25,3
Lotto 541
Alberto Burri
Città di Castello (Pg) 1915 – Nizza 1995
Cretto, (1976)
Acrovinilico su cellotex, cm. 16,5×25,3

La casa d’aste Farsetti festeggia con un catalogo che è un vero scrigno di tesori il sessantesimo anniversario della sua prima asta di arte moderna. Appuntamento a Prato il 27 e il 28 maggio

La Farsettiarte è stata fondata nel 1955 da Frediano e Franco Farsetti a Prato come Galleria d’arte ma già pochi anni dopo inaugura la casa d’aste: era il 19 maggio del 1962 quando, presso il Conservatorio di Santa Caterina, batteva la prima vendita di arte moderna.  E oggi festeggia questo traguardo con un’asta di enorme qualità e con opere  eccezionali.

L’appuntamento è per il 27 e 28 maggio. Saranno esitati in totale oltre 620 lotti. Il catalogo di moderna è composto da oltre 110 opere e sarà battuto sabato 28 nel pomeriggio. Vi abbiamo raccontato qui i lotti più belli. Tra venerdì 27 e sabato mattina saranno dispersi anche i lotti della sessione di arte contemporanea.

Nel dettaglio la prima giornata è dedicata a grafica, disegni, sculture e dipinti di artisti italiani e stranieri con ben 313 lotti in catalogo con prezzi particolarmente interessanti. La seconda tornata è dedicata al Contemporary e conta 200 lotti.

Lotto 547
Enrico Castellani
Castelmassa (Ro) 1930 – Roma 2017
Superficie bianca, 1998
Acrilico su tela, cm. 80×10

Il re del catalogo è Alberto Burri con un magnifico Cretto del 1976, stimato 280.000/380.000 euro. Seguono con una quotazione di 190-260 mila euro una estroflessione bianca di Enrico Castellani del 1998 e uno smalto di Mario Schifano del 1963 a 110-150 mila, intitolato “Con anima”.

Lotto 543
Mario Schifano
Homs 1934 – Roma 1998
Con anima, 1963
Smalto su carta applicata su tela, cm. 100×100

Top Ten tutta italiana se non fosse per il maestro dell’Azionismo viennese Hermann Nitsch (recentemente scomparso) con un grande e cupo olio “Senza titolo” del 1997, che misura cm. 190×275. Si posiziona al quarto posto con una quotazione di 100-150 mila euro.

Tra i più importanti esponenti della Transavanguardia italiana risalta Mimmo Paladino, in catalogo con una particolarissima opera del 1985 (stima 40.000/60.000 euro). Tra i portavoce dell’astrattismo formale italiano, troviamo Giulio Turcato presente con sette opere tra cui si segnala un imponente lavoro degli anni Ottanta (stimato 70.000/90.000 euro).

529
Mimmo Paladino
Paduli (Bn) 1948
Film, 1985
Scultura in bronzo, es. 3/3, cm. 175x158x88
548
Giulio Turcato
Mantova 1912 – Roma 1995
Senza tempo, (1988)
Olio e tecnica mista su tela, cm. 195×296

Riuniti in catalogo gli artisti della Scuola di piazza del Popolo, l’esperienza artistica nata negli anni Sessanta a Roma che ha coinvolto Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli. Di Festa, oltre a due esempi di “Coriandoli”,  si segnala la bella “Persiana” del 1985 offerta a 8-14 mila euro.

Lotto 408
Tano Festa
Roma 1938 – 1987
Persiana, 1985
Smalto e acrilico su legno, cm. 100x80x12 (chiusa), cm. 100x155x12 (aperta)
Certificato su foto Archivio Tano Festa, con timbro a secco Studio Soligo, Roma, con. n. 851080/J99088. Stima € 8.000 / 14.000

Interessante il gruppo di sculture di Sebastian Matta. La sua esperienza come scultore ha origine negli anni Cinquanta quando l’artista si ritrova in provincia di Savona, ad Albisola, con Wifredo Lam e Asger Jorn, che si cimentano in maniera più o meno programmatica con la tecnica della ceramica.

Nato a Santiago del Cile nel 1911, Matta ha saputo coniugare nelle sue opere pittoriche e plastiche il linguaggio surrealista con il dinamismo dell’Espressionismo Astratto di Rothko, de Kooning e Motherwell. Da questa unione nasce un’arte fatta di segni e figure tra il primitivo e il fantascientifico, che parla del dramma dell’uomo contemporaneo senza mai perdere la forza dirompente, rivoluzionaria e “originaria” propria dell’artista.

Negli anni Sessanta, Matta va a vivere a Tarquinia con la moglie Germana Ferrari e compra un vecchio convento abbandonato, La Bandita, messo all’asta dal Comune: l’artista trasforma i locali in laboratorio di pittura dove produce opere destinate ai galleristi e ai collezionisti di tutto il mondo e, memore dell’esperienza di Albisola, si fa costruire un forno per realizzare autonomamente ceramiche ispirandosi ai fittili etruschi.

L’attività scultorea continua, seppure limitata ad alcuni periodi, negli anni Ottanta, dando vita ad opere in terracotta, che talvolta decora con colori a tempera e l’interesse per quest’arte diventa  sempre maggiore dagli anni Novanta, tanto da affidarsi alla Bottega Gatti di Faenza dove esperti ceramisti elaborano i manufatti che lui incide e dipinge, creando così una serie di oggetti, pezzi unici e multipli, di notevole impatto visivo. In asta sono presenti vari esempi di questa tecnica dal lotto 463 al 469.

 

Lotto 469
Roberto Sebastian Matta
Santiago del Cile 1911 – Tarquinia (Vt) 2002
Senza titolo, 1992
Totem in terracotta policroma, sette elementi, es. unico, misure varie, da cm. 40 h. a cm. 61 h. ca. Stima € 16.000 / 22.000

 

 

Arte contemporanea:
Prima Sessione: Dipinti, Disegni, Sculture e Grafica – Venerdì 27, ore 15.30
Seconda Sessione: Arte Contemporanea-  Sabato 28, ore 10.30

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Arte Moderna:
sabato 28 Maggio ore 16.00

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