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L’istante in cui si sviluppa la ricostruzione della narrazione di un evento: l’opera di Matteo Pizzolante

Matteo Pizzolante, Minimal gesture, 2022, Cianotipie su cartongesso, legno, cavalletti in ferro, 340 x 120 x 144 cm, Ph Atto. Courtesy FuturDome

Dal 27 ottobre al 28 gennaio 2023, FuturDome presenta La linea che ci divide dal domani, mostra personale di Matteo Pizzolante a cura di Atto Belloli Ardessi. Il progetto presenta un nuovo corpo di opere site specific sviluppate in relazione alle peculiarità spaziali e alla storia degli ambienti espositivi di FuturDome, quanto ai materiali che ne ridefiniscono l’involucro architettonico, attivando un cambiamento di intensità temporale che comporta una riduzione del presente.

La linea che ci divide dal domani investiga l’istante in cui si sviluppa la ricostruzione della narrazione di un evento, determinando come si possa far passare un ricordo dallo stato di sensibilità inerte allo stato di sensibilità attiva. In psicologia, gli eventi della realtà non sono identificati come fatti quanto invece come vissuti. I vissuti sono lo strumento con cui percepiamo emozionalmente il mondo, l’unico modo con cui possiamo conoscerlo ed alterarlo.

Matteo Pizzolante, Amobarbital: Cielo Blu, 2022, Stampa su cartongesso, profili acciaio, 270 x 360 x 10 cm, Ph Atto. Courtesy FuturDome

Il titolo della mostra è concepito in riferimento alla linea immaginaria tracciata sulla superficie terrestre che determina il cambio di data, in corrispondenza del 180° meridiano. Il viaggiatore che si muove dall’Asia verso l’America deve contare la stessa data due volte, mentre in direzione opposta è necessario saltare un giorno.

Una piega/paradosso del tempo, un varco materializzato nelle 21 ore di fuso orario che separano il confine tra Russia ed Alaska, nel mezzo delle isole di Diomede nello stretto di Bering. Due isole visibili a occhio nudo distanti poco più di tre chilometri l’una dall’altra dove è possibile, attraversandole, ripercorrere un istante del tempo e rimodulare la nostra memoria in una lucida visione del proprio passato o viceversa.

Matteo Pizzolante, La prima volta, 2022, Dimensioni variabili, Proiezione video in due canali, 4K video (1.45 min, loop), Ph Atto. Courtesy FuturDome

Matteo Pizzolante (Tricase, Lecce, 1989) utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e ridescrivere lo spazio interrompendo la dinamica della cronologia. Il punto di partenza del processo creativo dell’artista è spesso la modellazione 3D, grazie alla quale Pizzolante crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione.
Attraverso un meticoloso lavoro di ricostruzione digitale, l’artista crea una visione lucida che sembra svanire davanti agli occhi dell’osservatore. Le opere di Pizzolante riabilitano stati d’animo e concetti come lentezza e dilatazione del tempo, in contrasto con la velocità della quotidianità. Un cambiamento di intensità che comporta una riduzione del presente.

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