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Tiepolo e Sebastiano Ricci accompagnano il Ceruti “sacro” a Brescia

Giacomo-Ceruti-S.-Apollonio-benedice-SS.-Faustino-e-Giovita-Bione-chiesa-di-S-Faustino-e-Giovita-foto-BAMS-Photo-Rodella Giacomo-Ceruti-S.-Apollonio-benedice-SS.-Faustino-e-Giovita-Bione-chiesa-di-S-Faustino-e-Giovita-foto-BAMS-Photo-Rodella
Giacomo-Ceruti-detto-il-Pitocchetto-Madonna-del-Rosario-e-Santi-Artogne-chiesa-Ss-Cornelio-e-Cipriano-foto-BAMS-Photo-Rodella
Dall’11 marzo al 21 maggio 2023, il Museo Diocesano di Brescia ospita la rassegna Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo, curata da Angelo Loda, responsabile del settore storico-artistico della Soprintendenza ABAP per le province di Bergamo e Brescia

La mostra analizzerà la limitata produzione di opere di carattere sacro realizzate da Giacomo Ceruti durante il soggiorno in provincia di Brescia e da altri lavori successivi e che arricchirà il percorso espositivo della rassegna dedicata al maestro settecentesco, in programma dal 14 febbraio al 28 maggio 2023, al Museo di Santa Giulia a Brescia. Oggetto dell’esposizione sarà dunque quello di presentare la produzione a carattere religioso dell’artista milanese nella sua interezza per quanto concerne le opere conservate nella provincia di Brescia, cui si affiancherà una selezione di dipinti da lui eseguiti dopo il suo soggiorno in città, tra Padova, Piacenza e Crema.

Giacomo-Ceruti-S.-Apollonio-benedice-SS.-Faustino-e-Giovita-Bione-chiesa-di-S-Faustino-e-Giovita-foto-BAMS-Photo-Rodella
Giacomo-Ceruti-S.-Apollonio-benedice-SS.-Faustino-e-Giovita-Bione-chiesa-di-S-Faustino-e-Giovita-foto-BAMS-Photo-Rodella
La mostra sarà introdotta da una selezione di dipinti sacri dei principali artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco nei primi anni del Settecento, tra cui Sebastiano Ricci, Giovambattista Tiepolo, Andrea Celesti, Antonio Cifrondi, Francesco Paglia e si concluderà con una selezione di opere degli artisti operosi tra gli anni venti e gli anni quaranta quali Giuseppe Tortelli, Antonio e Angelo Paglia, Francesco Monti. La parrocchiale di Gandino (BG), che conserva una serie quasi unica di testimonianze dell’arte cerutiana, diverrà una sorta di seconda sede della mostra.

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