Brafa 2023 – Intervista al Presidente Harold t’Kint de Roodenbeke
Cosa vi aspettate dalla 68° edizione di BRAFA?
Siamo determinati a scrivere un nuovo, importante, capitolo della nostra storia. Brussels Expo è un luogo che non ha sempre avuto l’aura che merita da quando è stato concepito per l’Esposizione Universale del 1958 e credo che durante il BRAFA di Giugno abbiamo dimostrato di poterlo trasformare in uno spazio espositivo prestigioso e flessibile sia dal punto di vista logistico che creativo.
Sono passati quasi 70 anni dalla fondazione della Foire des Antiquaires de Belgique, antesignana di BRAFA. Come se la cava oggi l’evento in un settore, quello dell’arte, sempre più competitivo?
BRAFA ha affinato la capacità di adattarsi a un mondo in continuo cambiamento. Oggi più che mai il settore dell’arte è mutevole, affronta l’impatto delle tecnologie digitali, la moltiplicazione di eventi e fiere e la serrata competizione che caratterizza il mercato. In questo contesto BRAFA ha saputo mettere a punto una formula originale, caratterizzata da un forte eclettismo, che non perde però mai di vista le tendenze in atto e sa mantenere l’equilibrio tra diverse polarità.
Quali sono le novità previste per Gennaio 2023?
Quest’anno ci concentreremo sull’Art Nouveau, un movimento molto importante per Bruxelles, che qui è nato all’inizio del secolo scorso. Ma le 130 gallerie che parteciperanno alla 68a edizione di BRAFA hanno in serbo moltissime altre sorprese, tra opere ritrovate e grandi classici della storia dell’arte. Il senso, come sempre, è quello di migliorarsi continuamente, progredire ma nel segno della continuità, senza strappi ma con una visione di lungo periodo.
INTERVISTA A BEATRIX BOURDON – Direttore Generale Brafa
La 68ª edizione del BRAFA si avvicina rapidamente. Come immagina BRAFA 2023?
Con grande ottimismo. Abbiamo avuto la fortuna di organizzare l’edizione 2022 a Giugno all’Expo di Bruxelles, una sede nuova che ci ha permesso di affinare ulteriormente la nostra formula. È stato davvero interessante. Tutto il team sta lavorando duramente per rendere BRAFA 2023 un appuntamento indimenticabile.
Questo è stato un anno speciale per lei. Sono passati 30 anni da quando ha iniziato a lavorare per questa manifestazione. Qual è stato il suo primo contatto con l’allora Foire des Antiquaires de Belgique?
Durante una cena ho saputo che gli organizzatori erano alla ricerca di un manager per organizzare BRAFA. Ho inviato il mio curriculum e così è iniziata l’avventura. Avevo 27 anni e non immaginavo l’enorme lavoro dietro le quinte richiesto da un evento come BRAFA.
Era consapevole dell’enorme responsabilità che si stava assumendo?
Non proprio, e questo è stato un bene perché sono arrivata piena di entusiasmo e con tanta voglia di imparare. Non avevo mai redatto un catalogo in vita mia, disegnato la pianta di un’esposizione o tenuto una conferenza stampa. È stato grazie al presidente di allora, Christian de Bruyn, che ho imparato tutto. Mi ha dedicato tempo e tutta la sua energia per spiegarmi il funzionamento di BRAFA. In definitiva, mettere insieme un evento così complesso è come comporre un puzzle: tutti i 20.000 pezzi devono incastrarsi perfettamente.
Il mercato e gli eventi dell’arte sono cambiati molto dalla sua prima edizione di BRAFA. Qual è la sua opinione in proposito?
Gli appuntamenti dedicati all’arte sono sempre più numerosi e alcuni sono decisamente commerciali. È in questo che BRAFA si differenzia: è organizzato mettendo al centro le esigenze dei galleristi e degli appassionati, pensando quindi soprattutto alla qualità delle opere esposte. Potremmo pensare di organizzare dei mini-eventi a Parigi, Londra o Amsterdam e concepire BRAFA come un marchio, ma questo snaturerebbe la nostra visione. Noi vogliamo continuare a crescere, evolverci e consolidare la nostra reputazione di evento imperdibile per i collezionisti d’arte.
Come vede BRAFA tra 10 anni?
Lo immagino come un appuntamento sempre più internazionale, di livello altissimo, con espositori fedeli e collezionisti appassionati. Insomma, esattamente com’è oggi.
STORIA BRAFA
BRAFA Art Fair è una delle fiere più longeve al mondo: la prima edizione ebbe luogo nel 1956 all’interno dell’Arlequin Hall della Galleria Louiza di Bruxelles. L’idea di creare un “salone di antiquari” fu di Charles Van Hove e Mamy Wouters, all’epoca rispettivamente presidente e vicepresidente della Camera Reale Belga degli Antiquari.
La prima “Foire des Antiquaires de Belgique” prese esempio dalla Grosvenor House di Londra e dalla Prinsenhof di Delft, ma precedette esposizioni simili nelle città di Parigi, Firenze e Monaco. Con il crescere della notorietà anche a livello internazionale, aumentò pure la richiesta degli espositori e fu quindi necessario trovare spazi più ampi. Dal 1967 al 2003 il BRAFA fu organizzato all’interno del “Palais des Beaux-Arts” di Bruxelles. Fino al 1994 potevano prenderne parte solo gli antiquari belgi membri della Camera Reale Belga per gli Antiquari, continuando pertanto ad essere una manifestazione nazionale con un numero di partecipanti limitato.
Il primo grande cambiamento si ebbe nel 1995, quando l’allora presidente Christian de Bruyn aprì le porte della manifestazione agli antiquari di tutto il mondo. Nel 2004 la fiera fu spostata al “Tour & Taxis”, nel distretto di Noordwijk, lungo il canale Willebroek: una gemma dell’architettura industriale belga perfetta per accogliere un maggior numero di partecipanti, fino ad arrivare a più di 130. Nel 2022 una nuova rivoluzione, con lo spostamento negli spazi di Brussels Expo, sull’altopiano dell’Heysel a nord della capitale belga, e nuove date, da domenica 19 a domenica 26 giugno.