A partire da giugno 2023, dopo un restauro durato ben 9 anni, riapre la Maison Hannon di Bruxelles. Uno dei più iconici capolavori Art Nouveau della capitale belga.
In Belgio è l’anno dell’Art Nouveau. L’ha anticipato BRAFA, la fiera dell’antiquariato che ne ha fatto il tema dell’edizione 2023. Lo confermano le notizie che arrivano dalla zona di Bruxelles, in particolare dal comune di Saint-Gilles. La città ospita infatti – all’incrocio tra Avenue Brugmann e Avenue de la Jonction – la mitica Maison Hannon. Una storica dimora in stile Art Nouveau che l’1 giugno 2023 rinasce finalmente come casa-museo. Il progetto, supportato dal Museo Horta, ha riportato l’edificio al suo originale splendore. Ma soprattutto inaugura una nuova fase per la struttura, destinata a ospitare convegni, visite guidate, incontri con esperti del settore della cultura e tanto altro.
La Maison Hannon fu ideata dall’architetto Jules Brunfaut (1852-1942), su richiesta dei coniugi Marie e Édouard Hannon, nel 1902. Édouard era un ingegnere di successo, tanto da diventare, all’apice della carriera, amministratore delegato della società – la Solvay – per cui ha sempre lavorato.
Se la sala d’ingresso e la zona delle scale sono già state restaurate, i lavori completi non saranno conclusi prima del 2030, anno del bicentenario del Belgio. Nel frattempo, come detto, Maison Hannon riaprirà al pubblico. Il quale, anzi, potrà godere di visite ad hoc e laboratori di approfondimento sui restauri alla struttura e alle opere al suo interno. Anche noi, in un articolo di qualche mese fa, abbiamo brevemente raccontato le vicende della villa.
Siamo dunque vicini alla riapertura di un luogo dal grande valore storico, ma che intende diventare anche uno spazio di sperimentazione volto a comprendere e definire ulteriormente l’era dell’Art Nouveau. Per farlo è già predisposta un’esposizione dedicata ai migliori artisti del genere, in questo momento non troppo valorizzati dai musei nazionali. Si intitola Art(S) Nouveau(X) Belge(S). Van De Velde, Serrurier-Bovy, Hankar & Co ed è visibile fino all’1 giugno 2024.
Una mostra curata da Werner Adriaenssens per raccontare il “contro-canto” di questi architetti-artisti rispetto al grande Victor Horta, proprio di fronte al museo a lui dedicato. Se infatti l’Hôtel Tassel progettato da Victor Horta nel 1893 è considerato l’atto di nascita e il manifesto dell’Art Nouveau, l’espressione fu utilizzata per la prima volta da Edmond Picard nel 1894 in un articolo pubblicato dalla rivista belga L’Art moderne per qualificare la produzione artistica di Henry van de Velde.
Era stato però lo stesso van de Velde con Horta, Paul Hankar e Gustave Serrurier-Bovy a ideare il nome, basandosi sul fatto che la qualità comune alla loro arte fosse la “novità”, sebbene avesse poi declinazioni diverse non solo in base alle singole personalità ma anche alle specializzazioni a cui veniva applicato: architettura, decorazione d’interni e urbana, gioielleria, mobilio e tessuti, utensili e oggettistica, illuminazione.
Altra iniziativa che lega l’Art Nouveau al BRAFA: la mostra organizzata dalla Fondazione Re Baldovino dal 7 Giugno 2023 al 7 Gennaio 2024 all’interno del museo BELvue di Bruxelles. Anche in questo caso era stato il Prof. Dr. Werner Adriaenssens, curatore delle collezioni del XX secolo e capo del dipartimento di arti decorative presso Museo reale di Arte e Storia di Bruxelles, a presentare le opere in anteprima in occasione di un BRAFA Art Talk lo scorso 2 Febbraio.