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Officina Malanotte: quando la residenza ha un altro sapore

Tenuta Bonotto Delle Tezze
La prima edizione di Officina Malanotte è stato qualcosa di esagerato, divertente, incredibile e con opere di artisti interessanti nel profondo Veneto. La seconda edizione mi ricorda le atmosfere di libri come Hotel Silence e Nevada e quelle storie bellissime che in pochi raccontano

Uno degli argomenti più gettonati nella storia della letteratura è la narrativa. Narrare, raccontare ha un fascino unico, che ci permette di connetterci con personaggi, luoghi, vicende e tanto altro in maniera quasi sempre naturale.
Officina Malanotte è un progetto che sposa bene questo concetto, le tenute Bonotto – sede del progetto alla seconda edizione curata da Daniele Capra – hanno molto da raccontare, moltissimo. Antonio, il proprietario, ci racconta di quanto gli spazi che stiamo visitando abbiano avuto varie vicissitudini e quanto il territorio di Tezze di Piave (TV) sia cambiato molte volte, portando con se mille storie ed altrettanto ne abbia create.
E una delle storie che racconta questo progetto è questa: Officina Malanotte è un progetto di arte contemporanea ma anche e soprattutto di riattivazione culturale del territorio nella campagna della Marca Trevigiana, pieno di vigneti e che vigneti.

Il progetto è costituito da una residenza d’artista, una mostra e degli incontri per far dialogare il mondo dell’arte, della cultura e del vino negli ambienti storici dell’azienda, occupando e riattivando gli spazi attorno al cortile della cantina, il cortivo, circondato da ex stalle e su cui si affaccia il vecchio granaio, impiegato dall’azienda come sala per l’appassimento dell’uva. Insomma un progetto in un luogo e dentro degli spazi che hanno molto del sapore del passato, ma che tendono al futuro aprendosi all’arte.
Quest’anno gli artisti invitati sono Jingge Dong, Laura Pugno, Aleksander Velišček e Lucia Veronesi che tra maggio e giugno dovranno lavorare, respirare e risiedere negli spazi di cui sopra, monitorati e curati dal sempre sul pezzo Daniele Capra che quest’anno non ha sbagliato una di curatela.

Laura Pugno -Officina Malanotte, 2023, Bonotto Delle Tezze, Vazzola, foto Nico Covre

Ogni artista ha voluto creare opere in loco, Jingge Dong riflette sulle relazioni tra la Cina da cui proviene e L’Italia che l’ha accolto, e quanto le due vite siano in relazione. Aleksander Velišček attraverso una pittura meravigliosa, racconta l’importanza della luce e di come noi guardiamo oggi nonostante la tecnologia, attraverso i ritratti che rappresentano Rembrandt. Abbiamo lo studio accurato degli elementi in stoffa che portano con se una storia all’interno della tenuta agricola, e che Lucia Veronesi racconta attraverso un collage di grandi dimensioni tra tessuti diversi per storia, materiali e tempo, ed infine un opera importante di Laura Pugno che attraverso del ghiaccio fatto sciogliere per le sue opere in acquarello con le tempistiche naturali, attiva l’attenzione nel visitatore inserendo delle brevi informazioni riguardanti i ghiacciai ed il loro scioglimento stelle finestre dello spazio che’a ospitata.

Officina Malanotte, 2023, Bonotto Delle Tezze, Vazzola, foto Nico Covre

L’atmosfera che si respira in Officina Malanotte è la medesima che potete ritrovare leggendo Hotel Silence o Nevada, o qualsiasi libro di narrativa che vi da l’impressione che ci siano luoghi con un grande potenziale ed una storia da raccontare, ma alla quale serve la giusta visione per poter farla emergere, argomento che mi ricorda molto questa zona. Perché non dobbiamo dimenticare che il profondo Veneto è uno di quei luoghi dove le storie non mancano e accadono ancora oggi, grandi cose che spesso restano colpevolmente non raccontate.
Tornando qui, a questo progetto, già l’anno scorso una delle cose che colpiva era l’immenso paesaggio a perdita d’occhio, così come alcuni uffici della vecchia officina meccanica che erano rimasti per volere dei proprietari, fermi agli anni ottanta-novanta permettendo al visitatore un tuffo nel passato non da poco, o per chi è più giovane, confrontarsi con l’oggi.
Insomma, all’interno degli spazi nella tenuta Bonotto Delle Tezze, troverete un identità del nostro passato offerta a chiunque abbia il rispetto e il piacere della conoscenza o della riscoperta, in un viaggio intimo per certi versi alle radici di tutto. Dal 10 giugno fino al 9 luglio potrete prendere parte alla mostra finale delle opere realizzate dagli artisti in residenza che faranno da cornice a tutto ciò che avete visitato o che vedrete, in maniera naturale.

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