Dopo le aste multimilionarie di maggio, Christie’s ha deciso di annullare le restanti vendite di gioielli della collezione di Heidi Horten in calendario per il mese di novembre
Dopo mesi di pressioni e di polemiche per aver preso in consegna la collezione di gioielli di Heidi Horten, la cui ricchezza sembra abbia avuto origine grazie alle prevaricazioni naziste sugli ebrei, Christie’s ha deciso di non proseguire con le vendite ancora in programma provenienti dalla sua collezione. L’asta live del 10 maggio scorso a Ginevra aveva raccolto la cifra record di 138.344.700 franchi svizzeri (circa 156 milioni di dollari) superando così quella della collezione di gioielli di Elizabeth Taylor venduta nel 2011 per oltre 137 milioni di dollari e l’asta Maharajas & Mughal Magnificence(2019) che aveva incassato oltre 109,2 milioni.
Contando anche le aste online, il totale saliva 202 milioni di dollari. Inizialmente era prevista la vendita dei restanti 300 pezzi della collezione Horten a Ginevra a novembre. Ma l’asta di maggio ha scatenato proteste così forti -anche da parte dei migliori clienti oltre che dalle organizzazioni ebraiche- da far desistere la maison da proseguire. Le polemiche rivolte alla maison riguardano soprattutto la trasparenza di Christie’s sulle informazioni secondo le quali il defunto marito di Horten, Helmut Horten, membro del partito nazista durante la seconda guerra mondiale, avrebbe costruito la sua fortuna acquistando imprese ebraiche sotto costrizione come parte del processo di arianizzazione di Hitler. Per leggere un approfondimento su tutta la storia, clicca qui