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Presenza e riproducibilità: Marcel Duchamp a Venezia

Marcel Duchamp con l’esemplare non ancora completato di da o di Marcel Duchamp o Rrose Sélavy (Scatola in una valigia) 1935–41, in casa di Peggy Guggenheim, 440 East Fifty-first Street, New York, agosto 1942. La fotografia è in origine pubblicata in Time, 7 settembre 1942.
Una delle attitudini più affascinanti di Marcel Duchamp era proprio legata al suo modo di vivere, di pensare, di agire, di creare. L’artista incarnava una “magnifica presenza” nel gioco degli scacchi (ci sono ottimi video d’epoca sull’argomento, su YouTube e non solo) perché in una certa maniera il suo pensiero era correlato a quello di un giocatore di scacchi professionista: organizzare il pensiero, anticipare l’avversario, essere un passo davanti a tutti.

Per chi ancora non conoscesse Marcel Duchamp, è necessario sapere che fu figura di spicco nel movimento dadaista, un anticonvezionale, capace di sfidare le “accademie” della sua epoca e, nel pieno del suo percorso, di sollevare domande rivoluzionarie sull’arte, con un particolare focus sulla riproducibilità. Le sue teorie e le sue opere provocatorie hanno aperto la strada a una nuova era dell’espressione, mettendo in discussione la concezione tradizionale dell’arte come oggetto unico e irripetibile.

Marcel Duchamp e la seduzione della copia / Marcel Duchamp and the Lure of the Copy, 14.10.2023 – 18.03.2024, Collezione Peggy Guggenheim / Peggy Guggenheim Collection, Ph. Matteo De Fina © Association Marcel Duchamp, by SIAE 2023

Uno dei concetti più celebri associati a Duchamp è l’idea di “arte riproducibile”: l’artista sosteneva infatti che l’arte non dovesse essere limitata da un’unica opera e che dovesse evolversi in sintonia con il progresso tecnologico e la società stessa; questa sua visione trovò la sua più alta espressione nell’opera iconica Fontana del 1917, un orinatoio firmato dall’artista con il nome di “Richard Mutt”, che sollevò fondamentali questioni sullo status dell’arte.

La mostra, allestita alla Collezione Peggy Guggenheim, dal titolo “Marcel Duchamp e la seduzione della Copia” ospita una vasta selezione di opere significative e meno conosciute di Duchamp, datate tra il 1911 e il 1968, opere iconiche, come Nudo (schizzo) e Giovane triste in treno (1911-12), e la celeberrima Boîte en valise, la “Scatola in valigia” (1935-41) affiancate da prestiti provenienti da prestigiose istituzioni museali italiane e statunitensi come Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Philadelphia Museum of Art, il Museum of Modern Art di New York, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e dalla collezione Codognato.

Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., settembre 1964, Ready made: stampa litografica offset a colori con aggiunte in grafite e guazzo, Immagine: 27 × 18 cm, Foglio: 33 × 25 cm, Edizione: 3/35, Venezia, Collezione Attilio Codognato

Le teorie di Duchamp sulla riproducibilità artistica hanno influenzato profondamente la storia dell’arte, e la mostra racconta non solo la genesi del pensiero filosofico dietro ai concetti di copia e duplicato che l’artista da sempre approfondì, ma permette anche chiari collegamenti grazie ad un dialogo perfetto tra le opere.

Una parte significativa della mostra è dedicata alla sezione scientifica, in collaborazione con il dipartimento di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. “Marcel Duchamp: un viaggio nella Scatola in una valigia” presenta i risultati di uno studio scientifico e interventi di conservazione condotti sui lavori dell’artista. Il progetto, sostenuto da EFG, Institutional Patron della Collezione Peggy Guggenheim, offre ai visitatori un’occasione unica di esplorare le scelte tecniche e materiali utilizzati dall’artista per creare opere che hanno segnato la storia dell’arte del XX secolo.

Marcel Duchamp, Nu (esquisse) / Jeune homme triste dans un train (Nudo [schizzo] / Giovane triste in treno), dicembre 1911 (datato 1912), Olio su cartone telato, montato su pannello di fibre di legno pressate, inchiodato al telaio 100 × 73 cm, Venezia, Collezione Peggy Guggenheim (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York)

Ricordiamo, inoltre, che è la prima volta che un così ampio nucleo di opere di Duchamp provenienti dalla collezione Codognato viene esposto in una mostra pubblica, grazie proprio al contributo del collezionista Attilio Codognato.

Così, in un’epoca in cui l’arte può essere condivisa, riprodotta e reinterpretata in modi mai immaginati, il pensiero visionario di Duchamp continua a ispirare gli artisti contemporanei a esplorare i confini della creatività e dell’originalità, aprendo la strada a nuove possibilità creative senza barriere.

Lasciate che la mostra “Marcel Duchamp e la seduzione della Copia” a Venezia alla Collezione Peggy Guggenheim, fino al 18 marzo 2024, vi trascini nel mondo affascinante di questo grande Maestro, il cui impatto dura ancora oggi, continuando a plasmare l’arte contemporanea.

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Informazioni utili

Marcel Duchamp e la seduzione della copia
Sino al 18 marzo 2024
Collezione Peggy Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, I-30123 Venezia
tel: +39 041 2405 411
e-mail: info@guggenheim-venice.it

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