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Jean Cocteau e Marina Apollonio: le mostre del 2024 alla Collezione Peggy Guggenheim

USA. NYC. 1949. Il poeta, artista e regista francese Jean Cocteau.
USA. NYC. 1949. French poet, artist and filmmaker Jean Cocteau
© Philippe Halsman / Magnum Photos

Alla Collezione Peggy Guggenheim è ancora in corso fino al 18 marzo 2024 la mostra “Marcel Duchamp e la seduzione della copia”, la prima grande personale che il museo dedica all’artista, uno tra i più influenti e innovativi del Novecento, nonché storico amico della mecenate americana (leggi qui la nostra recensione). La sede veneziana del grande museo ha annunciato le mostre del 2024 in Laguna che vedranno protagoniste altre due importanti personalità del Novecento: l’eclettico Jean Cocteau  e Marina Apollonio

Il programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim nel corso 2024 renderà omaggio a due figure della scena artistica internazionale del XX secolo, con due grandi mostre monografiche: la prima più esaustiva retrospettiva mai realizzata in Italia dedicata al poliedrico artista francese Jean Cocteau (1889–1963) e un omaggio a Marina Apollonio, tra le maggiori esponenti dell’Arte cinetica e Op art.

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere è in programma dal 13 aprile al 16 settembre. Fu scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore. Curata da Kenneth E. Silver, autorevole esperto dell’artista francese e storico dell’arte presso la New York University, la mostra getta luce sulla versatilità – o destrezza da giocoliere da cui il titolo dell’esposizione – che caratterizza il linguaggio artistico di Cocteau e per la quale venne spesso criticato dai suoi contemporanei. Attraverso oltre centocinquanta lavori, che spazieranno dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi, dai documenti storici, a libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti dall’enfant terrible della scena artistica francese, l’esposizione traccia lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima di Cocteau, ripercorrendo i momenti salienti della sua tumultuosa carriera artistica, nonché l’amicizia che lo legò a Peggy Guggenheim. Fu proprio con una mostra di disegni di Cocteau, suggerita da Marcel Duchamp, che Guggenheim iniziò la sua carriera artistica nella galleria londinese Guggenheim Jeune, nel 1938.

Marina Apollonio
Rilievo n. 505
Relief No. 505, ca. 1968
Alluminio e pittura fluorescente su Masonite
Aluminum and fluorescent paint on Masonite
49,9 x 49,8 cm
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Nell’autunno del 2024 sarà poi la volta della personale dedicata a Marina Apollonio (n. 1940), tra le protagoniste più importanti del movimento ottico-cinetico internazionale, sostenuta e collezionata dalla mecenate americana nel corso degli anni ’60. La mostra Marina Apollonio. Oltre il cerchioa cura della storica dell’arte Marianna Gelussi, in apertura il 12 ottobre 2024, ripercorre la carriera dell’artista fino ai giorni nostri, mettendo in evidenza il rigore della sua ricerca visiva, perseguita nella molteplicità della variazione e nell’eleganza dell’esecuzione, tra pittura, scultura e disegno, opere statiche, in movimento e ambientali, bianco e nero, ricerca cromatica, sperimentazioni tecniche e di materiali.

Figura dall’opera marcatamente internazionale, questo meritato omaggio nelle sale del museo, a Venezia, città dove si trasferisce da bambina e compie i primi passi d’artista, diventa ulteriormente prezioso e mette ancora una volta in luce il ruolo di collezionista lungimirante di Peggy Guggenheim, sostenitrice delle giovani avanguardie. La mostra si inserisce ancora una volta nella tradizione espositiva della Collezione Peggy Guggenheim, che, accanto ad esposizioni di respiro internazionale, ospita rassegne volte a celebrare i protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra, sostenuti dalla mecenate, quali Edmondo Bacci, Tancredi Parmeggiani, e ora Apollonio. La mostra rimarrà aperta fino al 3 marzo 2025.

www.guggenheim-venice.it

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