Si è spento, all’età di 84 anni, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, personalità importante della politica culturale italiana, ex direttore dei Musei Vaticani (2007-2016), ex soprintendente al Polo museale fiorentino ed ex ministro dei Beni Culturali negli anni Novanta con il governo Dini
Antonio Paolucci ha studiato a Firenze con Roberto Longhi. Si è laureato con lui nel nel 1964 e nella città toscana è stato Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino). Ma prima ha ricoperto il ruolo di Soprintendente a Venezia, poi a Verona, a Mantova. Dopo il terremoto di Umbria e Marche nel 1997 è stato nominato Commissario straordinario del Governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Non si deve scordare il suo lascito anche come come studioso: tra i suoi molti scritti si ricordano soprattutto gli studi sul Battistero di Firenze e sulle Pietà di Michelangelo. Ha collaborato con diverse testate (Paragone, Il bollettino d’arte, Il Giornale dell’Arte, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, La Nazione e Avvenire). Tra i suoi scritti si ricordano:
“Il laboratorio del restauro a Firenze, Istituto bancario San Paolo di Torino”, 1986.
“Il Battistero di San Giovanni a Firenze”, 1994.
“Museo Italia: diario di un soprintendente-ministro”, Sillabe, Livorno, 1996.
“Michelangelo, le Pietà”, 1997.
“Mille anni di arte italiana”, Giunti, Firenze, 2006.
Il ricordo nelle parole del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano: «L’Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale».