Al Museo di Palazzo Grimani a Venezia ci hanno preso gusto. Quel posto, che storicamente è stato fin dai tempi della Serenissima Repubblica un luogo di interconnessioni tra le arti e laboratori di artisti ed intellettuali in generale, ai giorni nostri si ripresenta con l’arte contemporanea che si fonde con la storia antica in una mostra diversa dai canoni tipici, che cattura l’essenza del mito e la contemporaneità.
Protagonisti di questo progetto sono il Parco Archeologico di Pompei e il Museo di Palazzo Grimani, appunto, che insieme creano la mostra personale dell’artista egiziano Wael Shawky, intitolata “I Am Hymns of the New Temples”. Sotto la guida dei curatori Massimo Osanna, Andrea Viliani e Gabriel Zuchtriegel, l’esposizione conduce il visitatore in un viaggio attraverso spazi e tempi differenti. L’opera filmica I Am Hymns of the New Temples, realizzata nel 2023, si distingue come fulcro della mostra. Filmata fra le rovine di Pompei, testimonia la fusione tra realtà e immaginazione, presentando l’antica città come un multiverso in cui culture e miti si intrecciano.
Le opere di Shawky, che includono sculture multi-materiche e disegni, dialogano con l’archeologia e l’arte rinascimentale esposte nel maestoso Palazzo Grimani. Le sale dell’Ala Tribuna sono trasformate in un racconto che evoca la coesistenza di creature mitiche e fatti storici. Così come Giovanni Grimani ha fatto della sua dimora un palcoscenico per l’incontro tra antichità e rinascimento, Shawky crea una “macchina del tempo” che ci invita a esplorare memoria e fantasia.
Attraverso il flusso delle antiche storie e dei miti pompeiani, Shawky rivela la natura umana nella sua contraddittoria umanità. Le leggende millenarie diventano nuovi inni, consentendo ai visitatori di riflettere sul significato del materiale e dello spirituale, della giustizia e dell’ingiustizia. “I Am Hymns of the New Temples” si presenta come un’epopea contemporanea, in cui il bisogno di narrare e tramandare storie si rinnova costantemente. La collaborazione tra il Museo di Palazzo Grimani, il Parco Archeologico di Pompei e altre istituzioni valorizza l’opera di Shawky e promuove la contemporaneità dei temi espressi dal patrimonio archeologico. Vincitore del PAC2020 e parte del programma Pompeii Commitment, l’opera rappresenta un ponte tra passato e presente, tra mito e modernità.
In un mondo in cui il tempo sembra sfumare, “I Am Hymns of the New Temples” ci invita a osservare la nostra umanità attraverso le lenti del mito e dell’arte contemporanea, offrendoci la possibilità di scoprire una nuovo punto di vista sulla storia e sulla nostra relazione con il passato.