Pinault Collection presenta a Punta della Dogana la prima grande mostra in Italia dell’artista tedesco Thomas Schütte (nato nel 1954 a Oldenburg, in Germania), a cura di Camille Morineau, conservatrice e curatrice indipendente, e di Jean-Marie Gallais, curatore presso la Pinault Collection. Inclassificabile e proteiforme, il lavoro di Thomas Schütte getta uno sguardo inquieto e ironico sulla condizione umana, mescolando tecniche e generi. Sculture, modelli architettonici, fotografie, disegni e incisioni costituiscono, dalla fine degli anni ’70, un vero e proprio repertorio in costante evoluzione che, usando le parole dell’artista, mira a “introdurre nel mondo un punto interrogativo distorto”. La mostra esplora la circolazione dei motivi nelle principali opere di Schütte, dagli anni 70 a oggi. Centrata sull’eccezionale collezione della Pinault Collection (quasi cinquanta sculture) e integrata da prestiti dell’artista e da un centinaio di opere su carta, molte delle quali inedite, la mostra ripercorre in modo non cronologico la nascita delle forme e le loro variazioni, mettendole a confronto con la pratica del disegno, dell’acquerello e della stampa dell’artista tedesco. Caricaturale, talvolta maltrattata, sempre commovente, la figura umana indagata da Schütte, centrale nel nucleo di opere della Pinault Collection, prende vita attraverso l’argilla, la cera, la ceramica, il vetro, l’acciaio o il bronzo, nelle figure intere o nelle teste di personaggi, sempre in relazione con il disegno e il ritratto in due dimensioni. Combinando violenza e ingegno, intimità e teatralità, serietà e umorismo, il singolare universo dell’artista lo ha consacrato come una delle figure di spicco dell’arte contemporanea.
La mostra di Thomas Schütte a Punta della Dogana fa parte del ciclo di esposizioni monografiche che la Pinault Collection dal 2012 dedica ai maggiori artisti contemporanei, accanto alle mostre tematiche. La Pinault Collection ha presentato il lavoro di Thomas Schütte in occasione di numerose esposizioni tra cui “Post-pop” (Palazzo Grassi, 2006-07), “Mapping the Studio” (Punta della Dogana, 2009-11), “Elogio del Dubbio” (Punta della Dogana, 2011-13), “Prima Materia” (Punta della Dogana, 2013-14), “Art Lovers” (Grimaldi Forum, 2014), “Accrochage” (Punta della Dogana, 2016), “Debout !” (Couvent des Jacobins, 2018) e “Ouverture” (Bourse de Commerce, 2021-22).