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SMAC e Fiorucci, per una Venezia sempre più contemporanea

San Marco Art Centre (SMAC)), Venezia, Italia
San Marco Art Centre (SMAC), Venezia, Italia
La Serenissima si prepara ad accogliere due nuovi protagonisti nel suo panorama artistico. Dal prossimo mese, Venezia vedrà nascere due spazi innovativi dedicati all’arte contemporanea e alla sperimentazione culturale.

Il primo, il San Marco Art Centre (SMAC), aprirà ufficialmente il 9 maggio al secondo piano delle storiche Procuratie Vecchie, affacciate sulla celebre Piazza San Marco. Fondato da David Hrankovic, amministratore delegato dello spazio TBA21 di Venezia, insieme ad Anna Bursaux e David Gramazio della società Museum Box, il SMAC si propone come un laboratorio di idee, pronto a scardinare i modelli tradizionali delle istituzioni artistiche.

“Non vendiamo opere d’arte e non abbiamo una collezione permanente”, dichiarano i fondatori. “SMAC vivrà di mostre temporanee, nate dalla collaborazione con istituzioni e curatori di tutto il mondo.”

L’hub si sostiene grazie ai ricavi e al supporto di partner, sponsor e sostenitori, e ha già firmato un accordo a lungo termine con Generali Immobiliare per la gestione dello spazio. Le 16 gallerie, recentemente restaurate dal celebre architetto britannico David Chipperfield, ospiteranno mostre d’apertura dedicate all’architetto australiano Harry Seidler e al paesaggista coreano Jung Youngsun, in concomitanza con la Biennale di Architettura (10 maggio–23 novembre).

Nicoletta Fiorucci Foundation, Venezia. Photo Nicoletta Fiorucci Foundation

Ma non è tutto: anche il sestiere di Dorsoduro si prepara a vivere una nuova stagione artistica. La Fondazione Nicoletta Fiorucci, no-profit fondata nel 2022 in onore della celebre mecenate italiana, ha preso possesso di un edificio storico che fu la casa del pittore Ettore Tito negli anni Venti.

Il debutto della nuova sede, previsto per il 7 maggio, sarà affidato a un’installazione site-specific dell’artista georgiana Tolia Astakhishvili, affiancata dalle opere di Zurab Astakhishvili e Thea Djordjadze. L’approccio sarà dichiaratamente non convenzionale: la fondazione, come spiega una nota ufficiale, intende “favorire l’esplorazione artistica attraverso esperienze multisensoriali e la contaminazione di idee radicali”.

Con queste due nuove aperture, Venezia conferma ancora una volta la sua anima vibrante e la sua vocazione a essere crocevia di culture, sperimentazioni e nuove visioni del contemporaneo.

 

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