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Portogallo d’arte, e gentrificazione: Manifesta approda a Coimbra

Manifesta 17 si terrà a Coimbra nel 2028: è la prima volta in Portogallo
Berio Molina: Dislocación, 2022. Installazione sonora per Anozero, 2024. Foto: Jorge das Neves
Coimbra, città universitaria dal fascino millenario, sarà la protagonista dell’edizione 2028 di Manifesta, la Biennale Nomade Europea che ogni due anni porta l’arte contemporanea in una diversa città del continente. L’annuncio ufficiale è arrivato nelle scorse ore dalla ministra portoghese della Cultura, Gioventù e Sport, Margarida Balseiro Lopes, che ha sottolineato come l’evento rappresenti “un’opportunità strategica” capace di generare un impatto duraturo sul tessuto culturale, sociale ed economico della regione.

Dopo l’edizione del 2026 in programma nell’Area della Ruhr in Germania (21 giugno – 4 ottobre), il testimone passerà dunque a Coimbra, città patrimonio mondiale dell’UNESCO grazie alla sua università fondata nel XIII secolo e al ricco patrimonio architettonico. Oltre alla sua storica reputazione accademica, Coimbra vanta una solida tradizione nel campo delle arti, in cui spicca il Círculo de Artes Plásticas de Coimbra (CAPC), la più antica istituzione portoghese dedicata all’arte contemporanea.

Il progetto di candidatura è stato promosso da Anozero – Biennale d’Arte Contemporanea di Coimbra, organizzata dal CAPC, dal Comune e dall’Università, e sostenuto da figure di rilievo come il sindaco José Manuel Silva e il rettore Amílcar Falcão. “Accogliere Manifesta – ha dichiarato il sindaco – significa realizzare un sogno e trasformare la città in un centro di creazione contemporanea, pensiero critico e dialogo europeo”. Tra i luoghi simbolo della futura edizione, Rua da Sofia sarà uno dei punti focali del programma.

Anozero e Manifesta uniti?

Ma c’è un’altra questione che si apre a Coimbra, con l’arrivo della Biennale Nomade Europea: se Anozero, la cui prossima edizione si terrà nel 2026, arriverà a “consorziarsi” con Manifesta tra tre anni, ancora non è dato definito; quel che è certo è che, a partire dalla fine della sua prossima edizione, curata da Hans Ibelings e John Zeppetelli, non sarà più il Monastero de Santa Clara-a-Nova a ospitare la manifestazione.

Lo scorso 6 luglio, in occasione della chiusura delle mostre di Janet Cardiff e George Miller, “A Fábrica das Sombras”, è stato lo stesso sindaco, Silva, ad annunciare che il Comune continua a lavorare “Perché la biennale sia eterna”, ma che lo spazio che verrà utilizzato a partire dal 2027 ancora non è definito e che “Non ha senso chiudere la questione prima delle elezioni amministrative del prossimo ottobre”. Una delle principali opzioni, tra le altre, potrebbe essere il ripristino dell’ex Ospedale Pediatrico, come sede della storica biennale portoghese.

Il Monastero di Santa Clara-a-Nova, da anni oggetto di un progetto di riqualificazione (e di una pura gentrificazione che negli ultimi anni ha investito il Portogallo, da Porto a Lisbona, dall’Algarve a Coimbra, appunto) sarà trasformato in un hotel a cinque stelle, dopo una gara pubblica che ha assegnato la concessione all’azienda Soft Time per 50 anni, nell’ambito di un programma chiamato “Revive”.

Manifesta in Portogallo

La direttrice di Manifesta, Hedwig Fijen, ha parlato di una “nuova fase di collaborazione interculturale” all’interno del panorama artistico e architettonico europeo, lodando la visione e il lavoro di squadra portati avanti dai curatori Carlos Antunes e Désirée Pedro.

Quella di Coimbra sarà la prima edizione in assoluto di Manifesta in Portogallo e segnerà una tappa importante nella storia della Biennale, nata con l’obiettivo di mettere in dialogo l’arte con i contesti locali, sperimentando nuovi modi di vivere e immaginare il futuro comune in Europa.

Il percorso verso il 2028 inizierà ufficialmente a settembre 2025, quando in città si terrà la cerimonia di firma dell’accordo con tutti i partner coinvolti. Da quel momento, Coimbra entrerà nel conto alla rovescia per ospitare uno degli appuntamenti più attesi, e spesso alvo di polemiche, dell’arte contemporanea internazionale.  

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