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Raro ed eccellente. Boccaccio Boccaccino in mostra a Cremona

Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, 1501, Modena, Galleria Estense Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, 1501, Modena, Galleria Estense
Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, 1501, Modena, Galleria Estense
Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, 1501, Modena, Galleria Estense
Dal 10 Ottobre all’11 Gennaio 2026 al Museo Diocesano di Cremona la prima mostra su Boccaccio Boccaccino

Il 10 ottobre 2025 si inaugura al Museo Diocesano di Cremona la prima mostra su Boccaccio Boccaccino (Ferrara, 1462/1466-Cremona, 1525). Un pittore poco noto al grande pubblico, ma che tra Quattro e Cinquecento ha avuto un ruolo importante nella Valle Padana. Si intitola il “Rinascimento di Boccaccio Boccaccino” (sino all’11 gennaio 2026). È la prima mostra su questo pittore, apprezzato ai suoi tempi anche da Giorgio Vasari come “raro” ed “eccellente”. Oggetto di studi specialistici sino a oggi, e con un paio di monografie alle spalle (Alfredo Puerari, 1957; Marco Tanzi, 1991).

A cinquecento anni dalla morte la sua città, Cremona, lo ricorda con questa pionieristica monografica, a cura di Francesco Ceretti e di Filippo Piazza, con un comitato scientifico, e una serie di studi raccolti nel catalogo di Officina Libraria. L’occasione della mostra, spiegano i curatori, è stata la recente acquisizione, da parte del Museo Diocesano di Cremona, del frammento di una pala d’altare, ordinata al pittore nel 1523, un tempo nella chiesa di San Pietro al Po a Cremona, e poi perduta. Frammento che può illuminare sull’ultimo periodo del pittore.

 

Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, ca.1500-1507, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli
Boccaccio Boccaccino, Adorazione dei pastori, ca.1500-1507, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli
A Ferrara

Chi era Boccaccino? Figlio d’arte, perché il padre naturale, il cremonese Antonio, era un ricamatore a servizio degli estensi. Gli inizi sono ancora abbastanza oscuri: si sa che intorno al 1493 lavora a opere prestigiose a Genova, e poi a Milano, dove viene a contatto con la pittura lombarda e leonardesca. E questo fatto gli farà gioco, tanto che il 1° aprile 1497 Antonio Costabili, corrispondente a Milano del duca di Ferrara Ercole I, glielo raccomanda come pittore ufficiale in sostituzione del defunto Ercole de’ Roberti, e lo fa addirittura liberare dal carcere a questo scopo.

Boccaccino nell’ottobre 1497 è a Ferrara, dove lavora per il duca estense sino al 1500 a opere importanti, in collaborazione con i maggiori artisti locali. Non solo, ma apre una scuola, dove si forma la nuova generazione di pittori ferraresi. Nel 1500 Boccaccino è costretto a fuggire da Ferrara, dopo aver assassinato la moglie. Ripara a Venezia, dove viene a diretto contatto con la pittura di Giorgione e Dürer, divenendone un tramite prezioso per Ferrara, Cremona e altre città.

La mostra presenta diciassette opere che segnano tutte le tappe della carriera, dagli anni ferraresi, a quelli a Venezia, e poi a Cremona, dove si svolge la maggiore attività e infine a Roma. Con tutte le svolte stilistiche, dal classicismo iniziale all’anticlassicismo finale in omaggio ai più giovani colleghi, che lavorano con lui nel Duomo di Cremona, Altobello Melone, Gianfancesco Bembo, Romanino, Pordenone. Una notevole capacità di aggiornamento.

 

Boccaccio Boccaccino, Madonna con il bambino tra i santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria, 1504-1505, Venezia, Museo Correr
Boccaccio Boccaccino, Madonna con il bambino tra i santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria, 1504-1505, Venezia, Museo Correr
L’esperienza veneziana

Così a rappresentare gli anni ferraresi è arrivata dal Museo di Capodimonte l’Adorazione dei pastori, del 1499-1500 circa, un’opera poetica con quella capanna lignea, la Madonna dai lunghi capelli, san Giuseppe che sembra guardare fuori dal quadro, il paesaggio sullo sfondo: uno schema che fornirà un modello fondamentale ad artisti ferraresi come Garofalo, Mazzolino, Panetti, Niccolò Pisano.

A testimoniare invece l’esperienza veneziana, durata dal 1500 al 1506, ci sono l’Adorazione dei pastori della Galleria Estense di Modena, del 1500-1501, già influenzata da Giorgione, e una serie di Madonne col Bambino. La Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria, del 1504-1505, arrivata dal veneziano museo Correr, riprende in maniera personale il tipo della “sacra conversazione” di Giovanni Bellini, mentre il più complesso Sposalizio mistico di santa Caterina e santi delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, del 1506 circa, si ispira a schemi di Dürer e della sua nota Festa del Rosario di quell’anno per una chiesa di Rialto (ora a Praga).

Il ritorno del pittore a Cremona avviene a fine estate del 1506 quando i Massari del Duomo lo convocano per affrescare nella cattedrale il ciclo con le Storie della Vita della Vergine e dell’infanzia di Cristo visibili nel Duomo, a poca distanza dal Museo Diocesano. Un ciclo di grande bellezza e modernità, condotto con più giovani collaboratoti, cui l’artista più anziano accetta il linguaggio più anticonformista. Comincia un’altra intensa fase dell’attività di Boccaccino.

Il Rinascimento di Boccaccio Boccaccino
10 Ottobre 2025 – 11 Gennaio 2026
Cremona, Museo Diocesano

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