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A quattro mani con la natura: pittura su pietra all’Accademia Carrara

Antonio Tempesta, Gerusalemme Liberata, Arte e Natura, Accademia Carrara
Antonio Tempesta, Gerusalemme Liberata, Arte e Natura, Accademia Carrara
Con la mostra Arte e Natura. Pittura su pietra tra Cinque e Seicento, l’Accademia Carrara apre un nuovo capitolo del suo dialogo con l’ambiente naturale

Dal 10 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026, il museo bergamasco invita il pubblico a scoprire una tecnica affascinante e ancora poco conosciuta: la pittura su pietra. Sessanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private raccontano quella che possiamo chiamare l’arte naturale della materia minerale unita al gesto pittorico.

 

Stefano della Bella, Dedalo e Icaro, Arte e Natura, Accademia Carrara
Stefano della Bella, Dedalo e Icaro, Arte e Natura, Accademia Carrara

Curata da Patrizia Cavazzini, con la collaborazione di Maria Luisa Pacelli, la mostra esplora una tradizione raffinata e quasi dimenticata. “L’idea è nata”, racconta Cavazzini, “studiando i supporti nella Roma cinquecentesca. Mi sono accorta che si dipingeva pochissimo su tavola e moltissimo su pietra, anche nelle pale d’altare. Da qui il desiderio di riportare alla luce queste opere meravigliose e poco note. Costruendo un percorso che le raccontasse attraverso i loro materiali, veri protagonisti dell’esposizione”.

Lavagne, diaspri, alabastri, lapislazzuli e ametiste: ogni sezione della mostra è dedicata a un diverso supporto, che, nelle venature della pietra, suggerisce a occhi curiosi paesaggi, cieli e figure. Dalla Roma dei Papi alla Firenze dei Medici, fino alla Verona dei pittori veneti, l’esposizione restituisce un’arte in bilico tra pittura e scultura, dove luce e colore sembrano nascere direttamente dal cuore della terra.

 

Orazio Gentileschi, Davide contempla la testa di Golia, Arte e Natura, Accademia Carrara
Orazio Gentileschi, Davide contempla la testa di Golia, Arte e Natura, Accademia Carrara

Pur presentando opere realizzate tra Cinque e Seicento, la mostra si configura come un progetto dal respiro profondamente contemporaneo. Il dialogo tra arte e natura vede una natura coprotagonista, ispiratrice dell’opera finale: si potrebbe parlare quasi di un’opera “a quattro mani”. La pittura su pietra diventa così una lente attraverso cui indagare questioni attuali: la collaborazione dell’uomo con il mondo naturale, la materia come portatrice di memoria, il valore del tempo e della trasformazione.

In questo senso, l’operazione curatoriale non si limita a presentare un patrimonio artistico storico, ma ne rivela la modernità concettuale, suggerendo come l’arte antica possa abitare il nostro tempo. Come osserva Cavazzini, “nelle venature di una pietra, a volte, si nasconde già tutta la pittura del mondo”.

 

 

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