
A Pescasseroli, borgo immerso nella natura del Parco Nazionale d’Abruzzo, la seconda edizione di Pulsee Winter Lights: luminarie d’artista che trasformano il centro in un museo a cielo aperto
“Ogni volta che si dipinge la natura, si celebra una festa. Queste sculture, questa frase, rappresentano la celebrazione che avviene ogni volta che ci ricordiamo di osservare la natura che ci circonda. Osservandola, iniziamo a custodirla. Illuminando questa via, vorrei ricordare di non dimenticare la festa che ogni giorno il mondo ci canta. Ogni persona è un paese del mondo. La via illuminata di Pescasseroli diventa così un omaggio alla natura, che ogni giorno festeggia davanti ai nostri occhi. E per farlo, ‘la natura chiede alla pittura di non dimenticarla’. Perché il paesaggio non chiude mai gli occhi”.
Matteo Fato
A Pescasseroli, nel borgo incantato ai piedi del Parco Nazionale d’Abruzzo, prende vita la seconda edizione di Pulsee Winter Lights: luminarie d’artista che trasformano il centro del borgo in un museo a cielo aperto, attraverso installazioni luminose site-specific. In continuità con l’installazione MICRO MACRO di Marcantonio – opere dalla forma di cellule che instaurano un dialogo tra la natura originaria dell’uomo e quella del territorio – si inaugura una nuova opera di Matteo Fato, artista abruzzese. Il progetto, intitolato Il paesaggio non chiude mai gli occhi, consiste in una frase in neon che racchiude la poetica di Fato: LA NATURA CHIEDE ALLA PITTURA DI NON DIMENTICARLA.
Le luminarie d’artista non sono semplici ornamenti: rappresentano la naturale prosecuzione del progetto culturale ARTEPARCO, ideato da Paride Vitale, imprenditore e comunicatore abruzzese. Dal 2018, lungo i sentieri delle Foreste Vetuste, Vitale realizza qualcosa di straordinario: l’arte dialoga con la natura attraverso interventi site-specific. Trasformando ogni gesto creativo in un’esperienza immersiva e originale. Negli anni, il progetto ha visto opere come Anima-Vegetale di Marcantonio (2018), Specchi Angelici di Matteo Fato (2019), Un tempo è stato di Alessandro Pavone (2020), Radicorno di Sissi (2021), Liberi Tutti di Valerio Berruti (2022), Totem del collettivo Aracne (2023), Rinascita di Megix (2024) e Stasis di Velasco Vitali (2025).
La collaborazione con Pulsee Luce e Gas
Fato, già autore di Specchi Angelici nella seconda edizione del 2019, torna oggi a confrontarsi con il territorio abruzzese con un nuovo lavoro site-specific pensato per Pescasseroli. Il progetto nasce dalla collaborazione con Pulsee Luce e Gas, brand del gruppo Axpo Italia presente su tutto il territorio nazionale e da sempre attento alla sostenibilità ambientale.
Le opere luminose di Fato trovano nuova forza, confermando come l’arte possa valorizzare e raccontare i luoghi da un punto di vista inedito, attraverso un incontro tra energia e creatività. Alicia Lubrani, di Pulsee Luce e Gas, ha commentato: “Progetti come Pulsee Winter Lights ci consentono di avvicinarci ulteriormente alle persone, raccoglierne le esigenze e proporre modi sempre nuovi e alternativi di guardare a un elemento così immateriale ma così importante per la quotidianità come l’energia”.
Dalla natura al borgo: Specchi Angelici e opere in neon
Riprendendo e sviluppando il lavoro del 2019, Specchi Angelici, Fato instaura un rapporto diretto con la natura: non si limita a occupare uno spazio, ma lo considera un interlocutore. È in questo confronto che matura la sua responsabilità verso la pittura, concepita non come produzione di immagini, ma come pratica dello sguardo. L’opera nasce da un gesto radicale e paradossale: posare i cavalletti e smettere di dipingere.
Per Fato, il paesaggio non può essere fissato una volta per tutte; esiste solo nello sguardo, e ogni sguardo lo ricrea. Come afferma l’artista, “il cavalletto è una ghigliottina per lo sguardo”: interrompe la continuità indifferenziata del reale, lo taglia e lo isola, e proprio attraverso questa sottrazione lo rende visibile. L’opera si comporta come una finestra consapevole, non illusoria, che seleziona e incornicia il mondo senza pretendere di esaurirlo.
Il titolo Specchi Angelici chiarisce ulteriormente questa posizione: gli angeli, privi di esperienza sensibile, possono vedere il mondo solo attraverso la pittura dell’uomo. I cavalletti diventano così strumenti di una visione indiretta, superfici riflettenti di ciò che esiste ma che sfugge normalmente allo sguardo. Rendendo visibile non tanto il paesaggio quanto la condizione stessa del vedere. Il filo che unisce le due opere di Fato è il “vedere”: installazioni nate da una sensibilità rara, in cui è il paesaggio a non smettere mai di guardarci. Sulle orme di Gianni Garrera, filologo musicale e traduttore, Fato si muove come un “giardiniere dell’immagine”, prendendosi cura di ciò che mette al mondo e orientando lo sguardo verso una visione angelica, spesso sfuggente alla percezione ordinaria.
Dialogo con la natura
Proprio da questa filosofia nasce il nuovo progetto luminoso allestito in Via Valle Cicala. Tre immagini simboliche dialogano con le architetture circostanti e con i colori identitari di Pulsee Luce e Gas. La sagoma di uno dei cavalletti presenti ad ARTEPARCO, evocazione di Specchi Angelici, accompagnata da un piccolo cavallo e da un occhio. Una mano che stringe un fiore di genziana, pianta tipica del territorio abruzzese, che a sua volta ci osserva. Un albero di occhi ai cui piedi si staglia una figura umana, metafora dell’armonia che nasce dal dialogo con la natura.
In questo contesto, le luminarie di Pulsee Winter Lights non sono soltanto luce e colore: diventano una dichiarazione poetica e critica. Trasformano il borgo in esperienza, stimolano lo sguardo e celebrano la bellezza senza tradirla.












