Viaggio all’interno del Codex Seraphinianus. L’universo surrealista di Luigi Serafini prende vita a Le CRAC Occitanie (Sète, Francia), dove fino al 3 gennaio 2021 sarà allestita una versione 3D della celebre enciclopedia.
Un alfabeto criptato fatto di libere associazioni di suoni e immagini, un mondo a metà tra surrealismo e Beat Generation, una wunderkammer grafica. Il Codex Seraphinianus è questo e molto altro ancora, una sintesi di mondi reali e immaginari, animali e vegetali, sogni e realtà.
Nato nel 1981 dalla mente visionaria di Luigi Serafini, architetto per formazione ma la cui attività ha spaziato negli ambiti più differenti, e pubblicato da Franco Maria Ricci, il Codex è subito diventato un best seller mondiale, che continua tutt’ora a essere ristampato.
Gli strani esseri che si alternano sulle pagine del codice sono diventati delle vere e proprie icone della cultura contemporanea, tanto che quello sulla copertina di “Collezione di sabbia” di Calvino (1984) altro non è che il famoso pesce occhio di Serafini.
Per rapportarsi a questo capolavoro serve un’apertura mentale non convenzionale, che sappia agire tramite giochi di parole e visivi, con cui cogliere i riferimenti a Joyce, Proust, alla contemporaneità dei social network e alla lingua troubadour, basata su gesti e parole in sostituzione della parola.
Le CRAC Occitanie ha deciso di rendere omaggio a questo mondo con Sur terre et sur mer avec le Codex Seraphinianus, una mostra che non si limita a celebrare il genio di Serafini ma che arriva addirittura a dargli vita. Per la prima volta in Francia, il contenuto del libro è presentato al pubblico in tre dimensioni.
Tre le sale in cui il percorso si articola. La prima è dedicata al mare, popolato da sirene, carpe e da un tonno tagliato a metà che troneggia su un altare, creatura iconica dell’immaginario serafiniano. Si passa poi a un ambiente dedicato alle tavole del Codex, in cui sono raccolti disegni originali e una grande tela dipinta che da uno spaccato del mondo organico e meccanico dell’autore. La terza stanza è infine incentrata sul tema della terra, che prende il via da una scultura di donna-carota, moderna Proserpina sdraiata su un letto di terra e vegetali.
Per l’occasione, Luigi Serafini dialoga con la memoria sotterranea e sottomarina di Sète, che gli ricorda Gaeta, Roma e certe regioni d’Italia che con la cittadina francese condividono la presenza dalla lingua d’Oc.
Informazioni utili
Luigi Serafini. Sur terre et sur mer avec le Codex Seraphinianus
10 ottobre 2020 – 3 gennaio 2021
Le CRAC Occitanie, Sète (Francia)