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Il tempo dell’architettura: Venice Mapping Time a Palazzo Grimani

Georg Baselitz, Archinto
Una storia affascinante e un luogo dove classico e contemporaneo promuovono insieme la cultura, stavolta architettonica: Palazzo Grimani

Leggendo vari romanzi e storie su Venezia può capitare talvolta di inciampare in racconti farlocchi o totalmente inventati, per risaltarne la storia di una città che non ha bisogno di mezzucci. Una storia da conoscere, invece, è quella della famiglia Grimani e del suo storico palazzo. Ed ecco che inizia il racconto: nel cuore di Venezia, in una città avvolta dalla nebbia dell’alto Medioevo, sorgeva un maestoso palazzo che avrebbe segnato il destino di generazioni, il Palazzo Grimani. Costruito nel XVI secolo, questo imponente edificio era un riflesso del potere e dell’eleganza della famiglia Grimani, una delle più influenti di Venezia.

I Grimani, ambiziosi e dotati di una ricchezza straordinaria, avevano giocato un ruolo chiave nella politica e nel commercio veneziano per generazioni, all’interno delle sue mura, Palazzo Grimani custodiva tesori artistici di inestimabile valore. Le sale erano adornate da affreschi mozzafiato, opere di maestri rinomati come Tiziano, Veronese e Tintoretto ed i saloni erano illuminati da maestosi lampadari, mentre i pavimenti erano decorati con mosaici raffinati.

Durante il Rinascimento, Palazzo Grimani divenne un punto di riferimento per gli intellettuali e gli artisti dell’epoca. Le feste sontuose organizzate dai Grimani attiravano la crema della società veneziana, dando vita a conversazioni accese, scambi di idee e alleanze politiche.

Ma il destino del palazzo ebbe una svolta durante il XVII secolo, quando la famiglia Grimani cadde in disgrazia. Il potere e la ricchezza che avevano goduto per secoli si dissolsero, e il palazzo iniziò a perdere il suo splendore. Le opere d’arte furono vendute, i saloni svuotati e il palazzo fu abbandonato.

Ugo Carmeni, Venice Mapping Time

Ma come le grandi storie, anche quella di Palazzo Grimani non era giunta al termine. Nel corso dei secoli successivi, l’edificio fu riscoperto, restaurato e restituito alla sua antica gloria. Le sale tornarono ad essere animate da opere d’arte eccezionali, e le pareti risuonarono di storia e cultura. Qui potrei chiuderla in maniera veloce e indolore, ma c’è ancora molto da raccontare, come ad esempio dopo alcuni acquisti di privati nel 1981 il palazzo sia tornato in mano allo stato italiano che ad oggi ha permesso il recupero di diverse opere appartenenti ai locali del palazzo ma non solo, anche il suo restauro architettonico riportandolo ai suoi antichi splendori.

Importantissimo pensare a come un luogo così classico abbia aperto nel 2022 con la mostra personale di Georg Baselitz dal titolo Archinto con le opere in in comodato a lungo termine al museo per concessione dell’artista nel grande salone del palazzo all’arte contemporanea.

Il suo programma espositivo è ottimo: dal 5 luglio scorso fino al 26 novembre 2023 potrete scoprire una mostra fotografica senza precedenti: “Ugo Carmeni Venice Mapping Time“, che racconta come il tempo incida sull’architettura e le opere di Venezia, un lungo racconto per immagini che porta lo spettatore a porsi domande sulle figure o i luoghi fotografati: dove siamo? Che città è? La risposta non è mai scontata solo un occhio molto attento potrebbe dire che è Venezia, anche se non viene mai volontariamente citata dall’artista, del resto la poesia ha bisogno di tempo per essere compresa.

Ancora oggi mentre si cammina attraverso i corridoi di Palazzo Grimani, tra visitatori di mille luoghi diversi, puoi quasi sentire l’eco delle conversazioni di artisti e nobili, dei sussurri dei pettegolezzi della Venezia di cui si legge nei libri o si narra nei film.

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