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Sole, luce, aria, vento. Monte Verità e il fondo Harald Szeemann

L’Elisarion, il terzo museo di Monte Verità L’Elisarion, il terzo museo di Monte Verità
L’Elisarion, il terzo museo di Monte Verità
L’Elisarion, il terzo museo di Monte Verità
Il Museo Casa Anatta di Monte Verità fu inaugurato nel 1981 e ospita il fondo Harald Szeemann

“In questo museo non ci sono capolavori[…].
Questo è un museo dello spirito, ogni stanza è un’utopia”
Harald Szeemann

Immerso nel verde sulle colline che sovrastano il Lago Maggiore ad Ascona sorge il Museo Monte Verità. Una lunga passeggiata dalla centrale via Borgo conduce nel parco attraverso una ripida scalinata di pietra, lasciando alle spalle il paesaggio pianeggiante tra i tetti delle case, il campanile e la vista sul lago. Percorrendo il sentiero a scale, si percepisce una sensazione di benessere che traduce quello spirito di Stimmung empatica con la natura che il pittore E. Ludwig Kirchner evocò nella sua poetica di condanna del progresso e dell’urbanizzazione.

 

Monte Verità. Le mammelle della verità
Monte Verità. Le mammelle della verità

Il Museo Casa Anatta di Monte Verità fu inaugurato nel 1981 e ospita il fondo Harald Szeemann. Il contributo di studio e di ricerca che il noto curatore e critico d’arte svizzero dedicò alla storia della colonia di Monte Verità. Allestito come esposizione permanente e fedelmente ricostruito nelle sale del museo, seguendo un criterio tematico e spaziale. Monte Verità. Le mammelle della verità fu ideato da Szeemann nel 1978 come mostra itinerante per conservare la memoria storica della comunità artistica nata nel 1900. E raccontare la sua visione utopica.

La mostra fu allestita in parte a Casa Anatta e sulle isole di Brissago e sino al 1980 fu tinerante presso i musei di Berlino, Zurigo, Vienna e Monaco. Allo storico progetto curatoriale di Harald Szeemann si affianca oggi nelle sale al piano terra del museo anche l’allestimento della mostra multimediale di Andreas Schwab “Le verità di una montagna”. Che dal 2017 documenta il lavoro di ricerca e la mostra del celeberrimo curatore.

 

Monte Verità. Le mammelle della verità
Monte Verità. Le mammelle della verità
Esistenza libera da convenzioni

Nel 1900 “un gruppo di giovani idealisti ispirati alla Lebensreform fonda la colonia vegetariana di Monte Verità, che diventa presto un sanatorio”, ospitando intellettuali, filosofi e anarchici. Oltre a numerosi artisti tra il 1913 e il 1918, quando il ballerino e coreografo Rudolf von Laban vi trasferisce la scuola d’arte. Di ispirazione bohèmien, la colonia praticava un’esistenza libera da convenzioni all’insegna del naturismo e del nudismo, una comunità di pensatori e artisti di spirito libero con idee radicali. E con l’utopia di un pensiero comune che fosse uno spartiacque tra comunismo e capitalismo.

 

Monte Verità, La Casa dei Russi
Monte Verità, La Casa dei Russi

La colonia visse ben oltre il primo conflitto mondiale e fu meta di pellegrinaggio per teosofi, danzatori e perseguitati politici per poi diffondere in Europa un’utopia di vita. Nel parco del monte Monescia, ribattezzato Monte Verità, tra le pareti rocciose e la vegetazione, furono costruite alcune abitazioni in legno, dall’architettura molto semplice: la Casa dei Russi è un esempio di queste abitazioni chalet, fu costruita nel 1910 per ospitare anarchici e studenti russi dopo il fallimento della rivoluzione del 1905.

La Casa era una della dodici capanne “aria-luce” distribuite nel parco del Monte Verità e fu costruita dai fondatori della colonia che credevano nel lavoro fisico autonomo e non alienante quale principio del proprio ideale di vita. Nel 1979 Walter Gropius in visita a Monte Verità e alle sue architetture ne rimase talmente affascinato da definirlo come “il luogo dove la nostra fronte sfiora il cielo“.

Tre musei

Risalendo ancora su per il parco, costeggiando sul retro Casa Anatta in direzione Minusio, si giunge all’Elisarion. Il terzo museo di Monte Verità, inaugurato nel 1987, dopo Casa Selma nel 1983, un edificio di forma circolare costruito nel 1939 per ospitare lo scenografico ciclo di pitture “Il Chiaro Mondo dei beati” (1919 -1929) del nobile pittore estone Elisàr von Kupffer. Un dipinto circolare in 16 tele e lungo oltre 20 metri, che inneggia a una omosessualità gioiosa.

 

La piscina e le grandi docce di Monte Verità
La piscina e le grandi docce di Monte Verità

Nel 1979 sarà Harald Szeemann a recuperare il dipinto dalla polvere di una cantina dove era finito nell’oblio a causa delle idee di libertà sessuale che rappresentava. Così espliciti per l’epoca e per il pensiero cattolico. Nel parco, all’esterno dell’edificio, si sono conservate la piscina e le grandi docce originali dell’epoca, realizzate in un intreccio di linee di metallo e in stile modernista. Compendio al Solarium e alla pratica di esporre i corpi al sole, alla luce all’aria e al vento.

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