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Banksy, l’incredibile storia del White House Rat che dalla Chinatown di Liverpool finisce all’asta

Banksy Liverpool Rat Banksy Liverpool Rat - immagine da twitter
Banksy Liverpool Rat
Banksy, il Liverpool Rat – immagine da twitter

Il “White House Rat”, realizzato da un quasi sconosciuto Banksy nella Chinatown di Liverpool, è una delle opere più travagliate dell’artista di Bristol e la più grande che finirà all’asta

Lo storico White House Rat di Banksy a Liverpool

A cadenza sempre più ravvicinata le opere di Street Art di Banksy vengono vendute all’asta. Negli ultimi tempi ci siamo occupati della  Bambina con l’Hula Hoop di Nottingham e della vecchina che “diffonde droplet” di Bristol, letteralmente “strappate” dal proprio contesto urbano per essere vendute all’asta. Due opere nate tra l’altro con l’intento di donare un po’ di leggerezza nella pesante situazione pandemica che tutti viviamo da oltre un anno.

 

La gru rimuove il murale di Banksy
Il murale di Banksy rimosso a Bristol

Un’altra opera dello street artist di Bristol sarà presto venduta. Si tratta di murale storico realizzato nel 2004 da un Banksy quasi sconosciuto nella Chinatown di Liverpool. E che proprio in questi giorni ha lasciato il Regno Unito per essere venduto all’asta nei Paesi Bassi.

Inutile soffermarsi su quanto queste operazioni trasformino quella che è un’opera d’arte urbana in un lavoro grafico privo di significato. Come si dice, “è il mercato baby”. In questo caso però la storia del “Giant Rat” è decisamente più complicata di quella delle opere di street art di Banksy che senza tanti fronzoli vengono letteralmente (e non solo) staccate dal muro dove sono state create per poi essere vendute al collezionista di turno. Magari con la storia che si tratta di un’operazione di buon cuore per preservarle dagli atti vandalici.

Il Whitehouse Pub e la Biennale di Liverpool

Come abbiamo accennato, il caratteristico roditore “writer” (l’immagine del pennarello è stata rubata in seguito) è apparso nel 2004 nell’ex pub Whitehouse all’angolo di Berry Street a Liverpool. Creato in pieno giorno in quanto in quel periodo non era ancora lo “street artist sconosciuto più conosciuto al mondo”.

L’ex pub è ora sede del Petit Café Du Coin, un caffè e bar di ispirazione francese che serve vino, invitanti taglieri di formaggi e cocktail. Un tempo però era uno di quei locali “alternativi” che dopo il murale di Banksy ha cominciato ad attirare clienti in tutta la città. Tanto che presto il pub per tutti è diventato il “White House Rat”. Del resto come rimanere indifferente a quell’opera clandestina, creata dallo street artist di Bristol insieme ad altre nella città come potente messaggio mediatico alla Biennale di Liverpool di quello stesso anno?

Da attrazione a problema

Dopo qualche anno però, il murale di 200 metri quadrati, da attrazione si è trasformato in un problema di difficile soluzione nell’operazione di restauro dell’edificio georgiano – con interesse storico di II grado – sul quale era stato creato. Tralasciando passaggi di proprietà e altri particolari, il problema principale era che la parte superiore del murale si trovava sullo stucco dell’edificio e l’unica via era quella di farlo rimuovere da un team di esperti.  Così, nel 2013 il murale è stato prelevato dividendolo in 48 pezzi.

La ricomparsa nel 2018 a Londra

L’opera, completamente restaurata, è poi ricomparsa nel 2018 in un locale di Leake Street a Londra, il “Rat Bar”. Anche questo un locale di ritrovo per i più giovani e gli artisti di strada, in quello che è noto come il “tunnel dei graffiti“. E che molti ormai chiamano il “Banksy Tunnel”.  Luogo che  Banksy ha frequentato durante i primi tempi della sua incredibile vicenda artistica. E dove si trova il suo “Clean Up Cave Art” del 2008.

La più grande opera di Banksy mai venduta all’asta

Ora “The World’s Biggest Banksy” è stato consegnato ai banditori internazionali di Hessink che lo venderà nelle prossime settimane tramite un’asta pubblica. Si tratta della più grande opera di Banksy mai venduta all’asta.

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