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Dal tardo Medioevo al Novecento, sette secoli di arte senese nella collezione Monte dei Paschi

Pietro Lorenzetti. Crocifissione e santi

Arte senese dal tardo Medioevo al Novecento nelle collezioni del Monte dei Paschi di Siena in mostra fino a gennaio 2023

Una settantina di opere, tra dipinti e sculture, per raccontare la storia dell’arte senese dal tardo Medioevo al Novecento. Appartengono alle collezioni del Monte dei Paschi di Siena e rappresentano un patrimonio straordinario accumulato nel tempo, con acquisizioni anche recenti. Una raccolta cominciata nel tardo ‘400 dall’antica istituzione bancaria con proprie committenze e continuata sino ad oggi, con l’allestimento negli anni Ottanta del Novecento di propri spazi museali nell’antica chiesa di San Donato, all’interno della sede storica di Piazza Salimbeni. Ad incrementare la raccolta sono giunte nel tempo opere provenienti da altre banche incorporate e l’acquisizione di una parte della importante Collezione Chigi Saracini di Siena, conservata nel Palazzo di Via di Città.

Le settanta opere che coprono sette secoli di arte senese, da metà ‘200 a metà ‘900, sono esposte in una mostra aperta sino all’8 gennaio in Santa Maria della Scala a Siena. Riguardano i più grandi artisti senesi con capolavori, che aumentano la conoscenza di un’arte originale che, nel passato, procedeva in parallelo, a quella fiorentina. Ad aprire il percorso sono due rari dipinti del Duecento, una ieratica Madonna col Bambino e santi dell’anonimo Maestro di Stressa e una Croce dipinta con Cristo trionfante del 1250-1260 di Margarito d’Arezzo, entrata nella raccolta senese nel 1819.

Maestro di Tressa. Madonna con Bambino Angeli e due Santi

Il Trecento è rappresentato da alcune tavole dipinte nel 1335 da Pietro Lorenzetti, cioè il pannello centrale e il laterale di un trittico smembrato, acquistati dalla Banca nel 1986. E ancora, da un prezioso altarolo in marmo con Madonna col Bambino, santa Caterina e san Giovanni Battista (1329-1332) di Tino di Camaino, uno dei maggiori scultori del tempo e da un raffinato tabernacolo murale scolpito in “marmo senese” da Giovanni d’Agostino. Ci sono poi opere lignee intagliate e dipinte da maestri famosi come Domenico di Niccolò “dei cori” e Francesco di Valdambrino.

Tino di Camaino. Madonna con Bambino tra S. Caterina dAlessandria e S. Giovanni Battista

Il Quattrocento si affaccia con dipinti e sculture tardogotici, bellissimi: una Madonna col Bambino, in terracotta dipinta e dorata, della bottega di Jacopo della Quercia, acquistata dalla Banca nel 1979 e la Madonna “dei Vetturini”, di Giovanni di Paolo, così detta perché sino al 1964 stava sopra l’ingresso della rimessa dei vetturini a Siena. E poi c’è Stefano di Giovanni detto il Sassetta, un grande maestro vissuto dal 1400 circa al 1450, che accoglie nel suo elegante e fiorito gotico le novità prospettiche di Masaccio e Donatello, come racconta la sua piccola, fiabesca, Adorazione dei Magi. 

Benedetto di Bindo, Martino di Bartolomeo, Sano di Pietro, Francesco di Giorgio Martini sfilano con capolavori sino al Cinquecento, che nella mostra si apre con l’Allegoria dell’Amor celeste, attribuita al vercellese Antonio Bazzi detto il “Sodoma” con una data intorno al 1504 e con tre eroine, Giuditta, Artemisia, Cleopatra di Domenico Beccafumi del 1506-1507.  Più o meno degli stessi anni la poetica Natività di Gesù con san Giovanni Battista di Girolamo di Benvenuto, con il suo profondo paesaggio marino alle spalle del gruppo sacro.

Domenico Beccafumi. Giuditta, tavola cm 77 x 44,7

Il tragitto prosegue con le opere dei pittori vissuti fra il XVI e il XVII secolo come l’esplosivo Francesco Vanni e, nel secolo successivo, i bravi Rutilio Manetti e Francesco Rustici, che accolgono la lezione del “naturale” di Caravaggio. Il Seicento è ben rappresentato da una serie di capolavori dello stesso Rutilio Manetti (Elia che resuscita il bambino della vedova, 1625; Giocatori e suonatori a lume di candela, 1626), e poi di Bernardino Mei, Raffaello Vanni e altri interessanti artisti, da conoscere e ammirare.

Bernardino Mei. Oreste che uccide Egisto e Clitennestra

Il secolo dei lumi è testimoniato da due suggestive tele con la Veduta notturna di piazza del Campo in festa e la Passeggiata storica del Palio, dipinte tra il 1748 e il 1749 dall’illustre vedutista fiorentino Giuseppe Zocchi. La cultura accademica e purista toscana dell’Ottocento è ricordata da opere di maestri come Luigi Mussini, Cesare Maccari e Giovanni Dupré.


Arte senese dal tardo Medioevo al Novecento
nelle collezioni del Monte dei Paschi di Siena

Siena, Complesso museale Santa Maria della Scala 

15 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

A cura di Laura Bonelli

Catalogo Sillabe 

 

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