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“Il cinema è riempirsi lo sguardo”. Un primo bilancio della nuova programmazione di Fondaziona Prada a Milano

“Wild Men” (2021) di Thomas Daneskov, incluso nella sezione Selezione di febbraio. Photo credit Rasmus Weng Karlsen

Si è concluso, con febbraio, il primo mese di nuova programmazione per il Cinema di Fondazione Prada a Milano: raramente, dalla sua inaugurazione nel maggio del 2015, il complesso espositivo disegnato da Rem Koolhaas aveva visto la sua sala cinematografica animarsi tanto.

Di certo a mancare, in questi anni, non sono stati i grandi nomi della cinematografia contemporanea: tra gli altri, sono passati da Fondazione Prada Pedro Almodóvar, Nicolas Winding Refn, Wes Anderson, Steve McQueen. A queste personalità di spicco venivano affidate rassegne che includevano alcuni dei film che avevano influenzato il loro lavoro e che venivano quindi proiettati nel Cinema di Largo Isarco per il loro valore ispirazionale.

“The Challenge” (2016) di Yuri Ancarani, incluso nella sezione Studio di febbraio. Courtesy Slingshot Films

Se proprio si fosse voluto trovare un difetto al modus operandi con cui il Cinema di Fondazione Prada ha fin qui sviluppato la sua programmazione, questo sarebbe la continuità. La sala veniva attivata per periodi di tempo determinati e quindi “spenta” fino a nuovo avviso. Inoltre, la frequenza delle proiezioni non era particolarmente elevata. Tutto questo è cambiato a partire da febbraio 2023, con la nomina di Paolo Moretti, figura di punta della curatela cinematografica internazionale, a responsabile della programmazione del Cinema: apertura ogni venerdì, sabato e domenica e un grande numero di film, raggruppati in linee narrative che vengono riproposte da un mese all’altro con contenuti sempre diversi, sono tra le principali novità introdotte dal curatore.

Anonymous Club (2022) di Danny Cohen, incluso nella sezione Sonic di febbraio. Photo Credit Still by Danny Cohen

Un esempio in tal senso è Soggettiva, che ogni mese si concentra sulla filmografia di uno specifico regista contemporaneo. Se a febbraio è stato protagonista il cinema di Pietro Marcello che, dopo aver presentato il suo ultimo film Le vele scarlatte (2022), ha incontrato il pubblico in dialogo con Paolo Moretti, marzo sarà invece il mese di Jonas Carpignano, che apparirà in sala dopo la proiezione di A Chiara (2021). C’è poi  la sezione Sonic, che riunisce film che indagano le relazioni tra musica e immagini in movimento: a febbraio la scelta è ricaduta su Anonymous Club (2021) di Danny Cohen, diario intimo della cantautrice australiana Courtney Barnett presentato da Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli di Firenze, mentre marzo vedrà la proiezione di IN THE COURT OF THE CRIMSON KING: KING CRIMSON AT 50 (2022), racconto di 50 anni di carriera della leggendaria rock band britannica.

“Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini, incluso nella sezione Classici di febbraio. Courtesy Luce Cinecittà – CSC Cineteca Nazionale

DI raccogliere i film che hanno scritto la storia del cinema, presentati in versione restaurata 4K, si occupa la sezione Classici: a febbraio si è trattato di Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, con una magistrale Anna Magnani, a marzo sarà la volta di 8 e ½ (1963) di Federico Fellini. La domenica mattina è infine il momento dedicato alle famiglie: a febbraio si è visto La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019), capolavoro dell’illustratore e regista Lorenzo Mattotti ispirato all’omonimo romanzo di Dino Buzzati, mentre a marzo si potrà assistere a Il mio vicino Totoro (1988) di Hayao Miyazaki, artista che non ha bisogno di presentazioni.

“Le petit soldat” (1963) di Jean-Luc Godard, incluso nella sezione Classici di febbraio. Photo Credit Studiocanal – Tamasa,

Una considerazione: si parla tanto, oggi, di piattaforme streaming e di come queste, secondo alcuni, siano la principale causa della crisi attraversata dalle sale cinematografiche. Poiché le due forme di fruizione non sono necessariamente antitetiche, è importante che la sala continui a esistere, e va quindi festeggiata la “rinascita” di un Cinema come quello di Fondazione Prada, che nel solo mese di febbraio, sotto la guida di Moretti, è stato in grado di registrare diversi sold-out. In fondo, come diceva Truffaut, e come ci ha ricordato Pietro Marcello nella nostra intervista, il cinema è “riempirsi lo sguardo”. Possibilmente, non con uno smartphone.

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