A partire dall’opera Le tre età della donna e la morte di Hans Baldung, delineiamo brevemente (e ironicamente) l’insito istinto dell’uomo a farsi del male da solo.
Vax o no vax? Questo è il problema che ossessiona i masochisti. C’è chi è convinto che Coronavirus sia un complotto di potenti untori internazionali per guadagnare profitti, o chissà che altro. Per non dire dei negazionisti e del club dei codardi che suggeriscono agli amici “vai avanti tu, che a me viene da ridere”. In realtà alberga come un incubo nelle loro anime la presenza di Thanatos, antica divinità sovente interpretata in pittura. Per gli agnostici di Pandemia, qualora avvertissero la necessità di approfondire questa tematica, ritengo significativa la tela eseguita nel 1540 dal pittore tedesco Hans Baldung, detto Grien, allegoria raccapricciante dal titolo Le tre età della donna e la morte, esposto nel Museo del Prado a Madrid.
La composizione è di grandi dimensioni; spettacolare e inquietante racconto di mirabile esecuzione; simbolico e orrido nell’indicare i passaggi della vita femminile. Demoniaca è la raffigurazione della neonata a terra con accanto un gufo premonitore; una giovane nuda e piacente fa da contrappunto il nudo disfatto di una vecchia; completa il macabro scenario un essere scheletrico con una clessidra in mano, che non necessita di spiegazioni. Anche il cielo ha un suo inquietante ruolo nel disegnare nubi, lasciando intravvedere un allusivo globo solare, come un occhio severo che osserva dall’alto. Sullo sfondo un albero spoglio e contorto, a simboleggiare la perdita dell’Eden.
Una visione dunque di vita e morte, un messaggio punitivo di dannazione, essendo il peccato inevitabile predestinazione umana. E ovviamente per colpa delle donne, che dai tempi di Eva non hanno più smesso di mangiare frutti proibiti.