La rassegna fotografica torna con la sua quinta edizione a Ferrara con estensione a Mantova, sul tema “Ideale”. Aperte due call per partecipare
“Moriamo per delle idee, vabbè, ma di morte lenta, Vabbè, ma di morte lenta”. Così Fabrizio De Andrè canta in una sua nota canzone sottolineando l’importanza di vivere per delle idee e di credere negli ideali. E sì, perché gli Ideali sono quelli che ci permettono di restare legati a quei valori che ci permettono di valutare ciò per cui vale la pena di sopravvivere. Gli Ideali sono un moto di esistenza necessario affinché le idee si traducano in realtà. Spesso accade attraverso l’Arte, il linguaggio che permette di entrare in contatto con le comunità senza aver bisogno necessariamente delle parole. Gli Ideali sono spesso legati alla sfera razionale degli esseri umani. Possono possederci e orientarci verso la costruzione del divino e il perseguimento delle verità assolute.
L’Ideale è anche il tema di un evento molto atteso di questo autunno: Riaperture Photofestival Ferrara 2021. Che alla sua quinta edizione presenterà una serie di riflessioni collettive, che in questo speciale periodo di distanziamento sociale, tenderà ad evidenziare l’importanza della cooperazione, restituendo, in chiave fotografica, la possibilità di riflettere l’ideale nelle sue infinite sfaccettature. Un tema che apre la strada all’impegno artistico di domani. Non è un caso che proprio a Ferrara dal 10 settembre al 3 ottobre 2021 si terrà una manifestazione di questo genere, considerando l’importanza storica della città, da sempre culla dell’emancipazione artistica e intellettuale. Un vanto tutto italiano, che dal Rinascimento ad oggi rimarca la necessità del sentire civile in ambito artistico.
Da Cosmè Tura a Dosso Dossi, da Ariosto alla corte degli Este, questo autunno potremo godere di beltà fotografiche in tutta la città. “La decisione deriva dalla volontà di permettere a tutti di vivere il Festival dal vivo e al meglio, garantendone sempre lo svolgimento in totale sicurezza”, ha dichiarato il presidente di Riaperture Aps. “La convinzione è che la ripartenza non possa prescindere dagli eventi culturali e che per questo sia indispensabile tornare a proporsi al pubblico con un festival fisico. Da vivere, amare e condividere con più persone possibili, in cui guardare storie e scoprire luoghi noti e inediti di Ferrara”.
La novità assoluta di questa edizione è che il festival si protrarrà per ben quattro fine settimana rispetto alla tradizionale coppia di weekend. Un’occasione per abbracciare questa nuova ripartenza in sicurezza. Tra l’altro che sia proprio Riaperture – nomen omen – ad inaugurare questa nuova stagione artistica fa ben sperare per il nostro futuro collettivo, all’insegna di un’apertura definitiva. Da sempre il progetto alla base del Festival si è distinto per restituire alla propria città il valore artistico e culturale. Le opere fotografiche saranno infatti esposte in vari punti della città come ad esempio La Factory Grisù (Ex caserma dei vigili del Fuoco), la Cavallerizza, l’Ex Monastero. E poi la Chiesa di Santa Caterina Martire nonché le Chiese di San Carlo e San Paolo, normalmente non accessibili al pubblico. Evidenziando quanto l’importanza di questa operazione sociale e culturale abbracci l’idea della rigenerazione urbana.
Spazi messi a disposizione della comunità in cui si potrà approfondire la religione fotografica contemporanea. Rosalind Krauss definisce la fotografia “un’impronta nel mondo”: e se questa impronta può essere cristallizzata grazie e soprattutto al lavoro collettivo, questo può dirlo il ricchissimo programma di Riaperture, dove “la cultura fotografica sarà promossa anche attraverso una serie di attività complementari alle mostre, come conferenze, talk, incontri con l’autore, visite guidate e caffè con l’autore”. Particolare attenzione sarà dedicata dalla formazione attraverso l’organizzazione di workshops e letture portfolio. Che coinvolgeranno i giovani grazie ad attività ad-hoc realizzate in collaborazione con Istituti cittadini, come il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e con il Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara.
Da ricordare soprattutto una novità assoluta che ospiterà il Festival: la primissima edizione di Off Riaperture, e cioè un’esperienza parallela che premierà trenta progetti fotografici contemporanei, scattati da occhi esperti e meno esperti, la richiesta infatti è rivolta ai professionisti e non e sarà possibile partecipare fino al prossimo 30 maggio. I trenta fotografi saranno selezionati in base all’interpretazione del tema dell’ideale. La libertà d’espressione è alla base di questa partecipazione, infatti non ci sono vincoli interpretativi, l’ideale dovrà essere espresso in tutte le sue forme. Dopo la selezione, le opere saranno esposte all’interno del tessuto urbano coinvolgendo attività commerciali, strutture ricettive, locali e spazi culturali. Scelti appositamente per accogliere i progetti vincitori: “ideali nel loro essere insoliti, in un dialogo tra quotidianità e riflessione”.
Per quanto riguarda invece il concorso fotografico, ricordiamo che la call resterà aperta fino al 9 maggio. Chiunque volesse partecipare, può farlo tramite uno scatto singolo o un progetto fotografico. Il Festival di quest’anno premierà il vincitore con l’opportunità di esporre i lavori nel percorso ufficiale della V Edizione di Riaperture. E sarà presente anche a Mantova, all’interno del progetto OFF 2021 della Biennale della Fotografia Femminile.