Luigi Basiletti e l’antico, a Brescia una mostra per celebrare il pittore archeologo che ha scoperto il Capitolium e la Vittoria Alata
Una mostra per celebrare i 200 anni dall’inizio degli scavi del Capitolium e Luigi Basiletti (1780 – 1859), pittore, archeologo e ideatore dell’impresa che ha portato al ritrovamento della Vittoria Alata di Brescia. Dipinti, disegni, incisioni, medaglie in dialogo con la collezione permanente in un luogo simbolo, la casa museo di Paolo Tosio, oggi sede dell’Ateneo: il palazzo apre al pubblico per la prima volta, in questa occasione, ambienti fino a oggi mai visti.
Quando nel 1823 Luigi Basiletti dà avvio agli scavi che porteranno alla scoperta del Capitolium ha quarantatré anni. Nella mostra presentata a palazzo Tosio non si scopre solo il pittore, il disegnatore, il viaggiatore, l’archeologo e il progettista, ma tutte queste cose insieme. Si può trovare l’uomo Basiletti, in tutte le sue sfaccettature: un uomo moderno, difficilmente riconducibile alle classificazioni da manuale che si usano per capire i secoli a noi lontani. Basiletti è stato un alfiere del Neoclassicismo, seguace di Canova, legato alle accademie romane più all’avanguardia; eppure la sua visione delle rovine bresciane affonda le radici nel gusto del pittoresco, sentimento tipico del Romanticismo; e nelle sale del Museo Patrio ha aperto le porte alle testimonianze provenienti dal basso medioevo.
Questa mostra è la testimonianza concreta della capacità artistica e della vasta conoscenza del pittore-archeologo, acquisita a Roma sotto l’egida di Antonio Canova, tra il 1803 e il 1809, in contatto con le più aggiornate correnti del neoclassicismo, grazie agli studi di architettura, di antiquaria, al culto per l’archeologia e accostandosi, nel contempo, alla pittura di paesaggio, grazie alla frequentazione di vedutisti nordici conquistati dal fascino della Città Eterna e dal suo territorio disseminato di rovine. Come da tradizione Basiletti, partito come pittore di figura, a Roma conosce e riproduce dal vero i resti archeologici ricreando, allo stesso tempo, paesaggi immaginari popolati dai miti e leggende. Di fronte ai disegni del suo viaggio a Roma e a Napoli bisogna immaginare l’uomo che nelle sue lettere faceva appello al “comune entusiasmo manifestatosi in Europa verso tutto ciò che appartiene all’antichità”, sentendosi parte di un “secolo illuminato” e coltivando “progetti, e castelli in aria” con il solo obiettivo di aprire anche a Brescia un pubblico Museo e di sollevare “dalle ruine che li ricoprono” i magnifici resti della città antica.
Un entusiasmo e un bagaglio di conoscenza che Basiletti ha portato con sé a Brescia, nella grande impresa degli scavi, che lo vede promotore e dispositor principale di ogni cosa, avviando indagini archeologiche nate dall’intuizione intorno al ritrovamento, in un prato, di una colonna scanalata con capitello.
Luigi Basiletti e l’antico ripercorre la formazione dell’artista e una grande avventura archeologica. La scoperta del Capitolium è stata una vicenda straordinaria iniziata il 4 aprile del 1823 e culminata il 20 luglio 1826 con il ritrovamento del bronzo della Vittoria Alata. Nel pieno spirito di condivisione della cultura, il progetto di Basiletti non si ferma ai ritrovamenti, ma culmina con la realizzazione del museo cittadino, il Museo Patrio, inaugurato nel 1830 entro le tre celle del Capitolium e destinato a raccogliere non solo i ritrovamenti della Brixia romana, ma anche reperti tardoantichi e longobardi, con una visione all’avanguardia, che anticipa la disciplina museografica in senso moderno. Un’impresa resa possibile dall’intraprendenza di Basiletti, dalla sua competenza, dal legame con i conti Tosio, dall’entusiasmo e dall’impegno del cenacolo di intellettuali dell’Ateneo, di cui Basiletti e Tosio erano soci, e di tutta la cittadinanza, che si adoperò nel sostegno ai lavori con una delle prime imprese di crowdfunding culturale della storia.
La mostra diventa dunque una doppia occasione di scoprire una figura chiave di un’epoca e il contesto e i suoi valori. Una storia appassionante partita da un indizio: una colonna che emergeva in un prato.
Luigi Basiletti e l’Antico
Brescia, palazzo Tosio – Ateneo di Brescia
4 aprile – 3 dicembre 2023
a cura di Roberta D’Adda, Bernardo Falconi, Francesca Morandini
Informazioni e orari:
martedì e giovedì, ore 15.00, visite guidate con prenotazione obbligatoria sul sito ateneo.brescia.it
sabato e domenica, visite guidate alle ore 15.00, 16.00 e 17.00 con prenotazione obbligatoria sul sito ateneo.brescia.it
agosto chiuso